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 2025  novembre 18 Martedì calendario

Assaltato un liceo femminile nel nord della Nigeria: venticinque rapite

Almeno 25 studentesse di un liceo a Maga nella regione di Danko/Wasagu, nello Stato nord-occidentale nigeriano di Kebbi, sono state rapite da un gruppo armato che ha fatto irruzione nella loro scuola.
L’assalto alla Government Girls Comprehensive Secondary School, così ha ricostruito la polizia, è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì quando una banda, «equipaggiata con armi sofisticate» e «tatticamente coordinata», ha scavalcato la recinzione dell’istituto e aperto il fuoco verso gli agenti di sicurezza per farsi strada verso il dormitorio da cui sono state portate via le ragazze. Il vicepreside, Malam Hassan Yakubu Makuku, è stato ucciso mentre tentava di fermarli. Una guardia di sicurezza, Ali Shehu, è rimasta ferita. Squadre di ricerca della polizia, dell’esercito e della milizie civili sono al lavoro per capire dove si siano nascosti i sequestratori fuggiti nel bosco circostante con le vittime.
Questo è il secondo rapimento di massa di studenti a Kebbi in quattro anni. La popolazione considera ormai l’andare a scuola come un atto di coraggio. Gli istituti di istruzione secondaria, frequentati in genere dai figli dell’intellighenzia locale, sono bersaglio di gruppi armati determinati a estorcere denaro dai genitori o a ricattare il governo. Nel 2021, i banditi sequestrarono più di 80 studenti e alcuni membri del personale di un liceo di Yauri, sempre nel Kebbi – Stato in cui vige la sharia dal 2001 e dove è praticamente assente una comunità cristiana come ormai in buona parte del nord del gigante africano – rilasciati a gruppi nei due anni successivi, man mano che le famiglie pagavano il riscatto. Alcune giovani furono violentate e tornarono a casa con i bambini nati dagli abusi. Il 7 marzo 2024, più di 287 studenti vennero invece rapiti da uomini armati in una scuola a Kuriga, nello Stato di Kaduna: fu il secondo rapimento di massa in una settimana. I rapitori minacciarono di uccidere tutti i ragazzi, un centinaio erano di scuola primaria, se non fosse stato pagato un riscatto totale di 622mila dollari. Il fenomeno, in verità, è vecchio di decenni. Il caso più clamoroso risale al 2014 quando 276 studentesse furono sequestrate a Chibok, nello Stato di Borno, nel nord-est del Paese, dal gruppo jihadista Boko Haram. Per il loro rilascio si mobilitò la comunità internazionale con la campagna “Bring back our girls” (Riportate a casa le nostre ragazze) di cui è stata testimonial l’allora first lady degli Stati Uniti, Michelle Obama. Quasi 100 di quelle ragazze non sono mai tornate a casa. La comunità di Kebbi è intanto sprofondata nella paura. Il commissario di polizia, Bello M. Sani, ha lanciato un appello affinché la gente «rimanga calma e vigile» e continui a sostenere le operazioni di polizia. Sul posto si è recato il vicegovernatore Umar Tafida che ha precisato: «Il numero esatto delle studentesse rapite è ancora in fase di verifica».
I dati sui rapimenti in Nigeria sono imprecisi perché non tutti vengono denunciati. Secondo un rapporto di Save the Children dello scorso anno, dall’inizio del 2014 alla fine del 2022, in Nigeria, sono stati rapiti più di 1.680 studenti. Il governo federale di Abuja, così segnalano gli addetti ai lavori, ha dovuto negoziare accordi con i malviventi, dediti anche ai saccheggi, per cercare di limitarli soprattutto nel nordovest. Per il momento, è evidente, non ci è riuscito.