corriere.it, 18 novembre 2025
Il Curacao è a un passo dai Mondiali: sarebbe il Paese qualificato più piccolo di sempre. Ha la popolazione di Ravenna e giocherà senza allenatore: i segreti
Una piccola isola dei Caraibi, poco più di 150mila abitanti, è a una partita dalla qualificazione ai Mondiali. Ha due risultati su tre, formula classica per indicare una squadra che davvero è a un passo dal traguardo. Novanta minuti, poi il sogno può diventare realtà: il Curacao ha tra le mani il match point nello scontro diretto contro la Giamaica. Un punto separa le due squadre: 11 a 10, con i caraibici avanti. Dopo la partita di stanotte (alle 2) il libro dei record del calcio potrebbe essere aggiornato: il Curacao sarebbe il Paese più piccolo a essersi qualificato ai Mondiali.
Il sogno del Curacao, a un passo dal Mondiale
Un piccolo ostacolo: i caraibici giocheranno senza il loro c.t. L’olandese Dick Advocaat – una lunga carriera in patria, anche una parentesi in Nazionale – è dovuto tornare a casa «per motivi familiari». La famiglia è più importante del calcio, ha detto l’allenatore. Anche quando la storia è a un passo. Il Curacao ha la possibilità di scalzare l’Islanda nel record di Paese più piccolo ad aver giocato un Mondiale: per intenderci, l’intero Curacao ha una popolazione paragonabile a quella di Ravenna, o Livorno, o Cagliari.
Curacao si trova a circa 60 chilometri dalla costa del Venezuela ed è diventato uno Stato del Regno dei Paesi Bassi solo nel 2010, in seguito allo scioglimento delle Antille Olandesi. Ma come è possibile che un Paese come Curacao possa sognare il Mondiale? L’espansione a 48 squadre ha aumentato le chance anche di piccole nazionali e in America non c’è la concorrenza di Canada e Stati Uniti, già qualificate in quanto organizzatrici.
Oltre alla Giamaica, Curacao nel girone ha Trinidad and Tobago (6 punti) e Bermuda (0). Il 7-0 inflitto a Bermuda venerdì ha portato il sogno a portata di mano. Il Curacao dei sogni ha anche radici geopolitiche: molti giocatori sono infatti nati in Olanda, con legami familiari che consentono loro di essere arruolati dai caraibici. In mezzo al campo c’è Tahith Chong, da anni in Inghilterra con un passato (non fortunatissimo) al Manchester United. Juninho Bacuna, centrocampista nato a Groningen, ha giocato con l’Olanda fino all’Under-21 salvo poi scegliere di vestire la maglia del Curacao. «L’ho fatto per giocare con mio fratello e perché non avevo possibilità con l’Olanda. Ma ora sempre più giovani decidono di partire direttamente da qui». Tra qualche ora, nell’elenco delle qualificate al Mondiale potrebbe esserci un nome a sorpresa. Con buona pace dell’Italia, ancora sulla graticola.