Corriere della Sera, 18 novembre 2025
Cosa avevano stabilito i giudici nel precedente no al progetto e perché è cruciale il loro «visto»
1 Cosa ha stabilito la Corte dei conti?
La sezione centrale di controllo di legittimità della Corte ha tenuto una camera di consiglio e ha stabilito di «non ammettere al visto», in pratica di non registrare, il decreto con la convenzione tra il ministero dei Trasporti e la società Stretto di Messina. I magistrati contabili non hanno cioè legittimato il contratto che disciplina i rapporti tra la stessa società Stretto di Messina, in quanto concessionaria delle opere per il Ponte, e il Mit in veste di amministrazione concedente e vigilante.
2 Con quali motivazioni la Corte ha negato il visto?
Le motivazioni dei magistrati contabili non sono per ora note e saranno rese pubbliche nei prossimi 30 giorni.
3 Perché la Società Stretto di Messina dice che il mancato visto era in parte prevedibile?
La spiegazione è che si tratta di un atto funzionalmente collegato alla delibera di approvazione del progetto definitivo del Cipess. Delibera che la Corte ha, come noto, già stoppato lo scorso 29 ottobre.
4 Si tratta del secondo no al Ponte in poche settimane. Cosa aveva deciso la Corte alla fine di ottobre?
In quell’occasione i magistrati contabili hanno negato il visto di legittimità e la registrazione della delibera Cipess di agosto, ossia l’atto attraverso il quale il governo ha approvato il progetto definitivo dell’opera.
5 Cosa era finito nel mirino dei magistrati contabili?
Gli aspetti finiti sotto la lente riguarderebbero le coperture economiche, l’affidabilità delle stime di traffico, la conformità del progetto alle normative ambientali, le regole Ue sul superamento del 50% del costo iniziale. Anche in questo caso la Corte dei conti si è riservata trenta giorni per rendere note le motivazioni.
6 Perché è cruciale il visto della Corte dei conti?
La magistratura contabile ha il compito di «certificare» il progetto definitivo. Ai giudici spetta accertare la legittimità degli atti, verificandone la conformità alle leggi e ai regolamenti, nonché la regolarità delle procedure amministrative e contabili.
7 Il governo può comunque andare avanti e realizzare il Ponte senza la validazione della Corte dei Conti?
In teoria il governo potrebbe decidere di forzare la mano e procedere. All’atto pratico potrebbe predisporre un’apposita delibera del Consiglio dei ministri, motivata da interessi pubblici superiori, alla quale dare corso. Uno scenario che porterebbe così a un’approvazione con riserva dell’intera operazione Ponte sullo Stretto, comportando elevati rischi di responsabilità, a cominciare dai danni erariali e patrimoniali. Per questa ragione il governo esclude un «via libera» con riserva.
8 Come si sta muovendo il governo?
Il ministero delle Infrastrutture e la società Stretto di Messina stanno predisponendo tutti i dati e gli elementi in vista delle motivazioni della Corte dei Conti, con l’obiettivo di superare le riserve dei magistrati contabili. La partita non è di facile risoluzione.