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 2025  novembre 16 Domenica calendario

Taci, il nemico ti ascolta

Mentre la destra delle ministre che svacanzano sugli yacht in fuga dai processi per truffa all’Inps finge scandalo per il piccolo naviglio di Fico per portar voti al candidato-viceministro Cirielli con consorte capo-dipartimento al ministero della Salute, si spacca sui nuovi aiuti da inviare all’Ucraina, casomai i corrotti locali avessero finito i soldi da rubare. Da una parte Salvini vuole chiudere il rubinetto ai corrotti di Kiev: e avrebbe pure ragione, se non fosse il capo di un partito che fece sparire 49 milioni di fondi pubblici. Dall’altra il forzista Tajani e l’ex forzista Crosetto, sentendo evocare la specialità della ditta, si rianimano e annunciano “nuovi aiuti consistenti” alla mangiatoia perché in fondo ha beccato “solo due corrotti”: cioè niente, al confronto di quelli che han visto passare loro (al capobanda hanno pure dedicato la riforma costituzionale della giustizia). Per fortuna in Ue non si bada a questi dettagli: von der Leyen e Kallas continuano non proferire verbo sulla Tangentopoli ucraina e a trafficare per dirottarvi anche i 150-200 miliardi di asset russi rapinati nelle banche, così il governo di Kiev si riunirà al gran completo nel più vicino penitenziario.
Intanto la libera stampa ha colto il vero problema: la propaganda russa sulle tangenti ucraine. Repubblica ieri non aveva una riga su cessi e bidet d’oro, chili di banconote da 200 euro, amici di Zelensky sfuggiti all’arresto, ministri cacciati, appalti energetici e militari truccati. In compenso svelava il “dettaglio che complica l’eventuale acquisto di armi americane” per Zelensky: un “allarme fake news russe” dei Servizi “rimbalzato fino a Palazzo Chigi” (gli 007 non trasmettono più i report brevi manu o via mail: li nascondono in palle di gomma). E che dice l’Sos rimbalzante? “È in arrivo una nuova tempesta di disinformazione russa”. Ullallà. “Una guerra ibrida combattuta con propaganda su social e canali Telegram”. Perdincibacco. “Una campagna che prende spunto da un dato di cronaca molto concreto: il pesante scandalo sulla corruzione nel settore energetico ucraino”. Quindi non fake news, ma fatti veri: che però, se raccontati da russi o filorussi, si chiamano “azioni di spam per moltiplicare all’infinito le notizie”. E “creare un clima ostile all’Ucraina nell’opinione pubblica”, che sennò sarebbe felicissima di donare altro sangue a una banda di ladri. Crosetto ne ha subito “parlato col suo omologo ucraino”, finché resta a piede libero, e ne discuterà domani con Mattarella al Consiglio supremo di difesa. “L’ordine del giorno è molto attuale: la guerra ibrida” di Putin. L’idea è più avvincente che originale: non sono i ras ucraini che devono smettere di rubare, siamo noi che dobbiamo smettere di parlarne.