corriere.it, 16 novembre 2025
Voli, «finge» di essere un comandante per tre anni: l’indagine in mezza Europa che scuote le compagnie aeree
Per tre anni un pilota ha volato nei cieli d’Europa e trasportato decine di migliaia di passeggeri – per conto di diverse compagnie – presentandosi come comandante. Ma quel pilota al massimo poteva lavorare come primo ufficiale. Sapeva sì «gestire» un aereo, ma almeno sulla carta sarebbe stato privo dei requisiti per essere il responsabile principale a bordo, in particolare in caso di un problema o di un’emergenza.
Da alcune settimane le autorità della sicurezza europea cercano di capire cosa non abbia funzionato nel processo di verifica. Perché il caso del primo ufficiale che si spacciava per comandante – dopo aver presentato documentazione che si sospetta sia fasulla al datore di lavoro – pone più di un interrogativo sui filtri utilizzati (dal vettore e dal regolatore) per individuare e fermare chi non può entrare in cabina di pilotaggio.
La vicenda è molto delicata. A svelarla per prima, con diverse omissioni data la situazione, è AeroTelegraph. Dopo aver ricevuto una soffiata, il sito specializzato in lingua tedesca scrive che una persona ha volato «almeno la scorsa estate» per conto di Avion Express come comandante, «pur non avendo mai conseguito le qualifiche» tecniche e operative richieste. L’uomo sarebbe stato assunto presentando documenti falsi.
Da quanto risulta, era primo ufficiale – ruolo al di sotto del comandante – e come unica esperienza precedente aveva quella di copilota in Garuda Indonesia, compagnia di riferimento del Paese asiatico. Avion Express, con base a Vilnius (Lituania), non dice quasi nulla ai passeggeri. Ma è una delle più grandi società al mondo nel settore dell’«Acmi»: noleggia i suoi aerei e il personale alle compagnie che ne hanno bisogno, in particolare in estate, per soddisfare la domanda di viaggio.
I successivi approfondimenti del Corriere – sulla base delle informazioni raccolte da chi sta seguendo il caso, anche sotto il profilo legale – mostrano che il pilota, abilitato sugli Airbus A320 (aerei a corridoio singolo per voli brevi e medi), ha cittadinanza spagnola, ha comunicato al datore di lavoro di avere accumulato nella sua esperienza ventennale almeno 10 mila ore in cabina (servono 1.500 ore in Europa per diventare comandante) e risulta aver lavorato presso Avion Express per circa tre anni. In tutto questo tempo ha quindi pilotato anche voli per conto di compagnie aeree europee.
Avion Express fa sapere che «la persona in questione era un ex pilota che ha lavorato per la nostra azienda». Ex perché nel frattempo il pilota è stato allontanato (in realtà si è dimesso) dopo che l’azienda «è venuta a conoscenza di informazioni non verificate sulla sua esperienza professionale». È stata quindi «immediatamente avviata un’indagine interna, attualmente ancora in corso». Almeno i documenti che attestano il suo essere primo ufficiale sarebbero autentici.
«L’indagine è attualmente in corso e comporta il coordinamento con le autorità di diversi Paesi per verificare ed esaminare tutti i dettagli rilevanti relativi all’esperienza del pilota», spiega via e-mail al Corriere una portavoce di Avion Express. «Siamo inoltre pronti a informare le autorità di polizia competenti».
La portavoce sottolinea che «al momento non esistono prove conclusive sulla sua documentazione che possano confermare un’eventuale falsificazione», per poi aggiungere che «l’indagine è complessa e coinvolge più Paesi e istituzioni». La società non ha voluto dire per conto di quali vettori europei il pilota sotto inchiesta abbia effettuato i voli, citando «obblighi contrattuali nei confronti dei partner» e i «limiti di legge».
Due piloti consultati dal Corriere spiegano che la licenza è solo una parte dei requisiti necessari per essere comandante. Questa è la figura chiave nelle operazioni di volo. «È il responsabile ultimo della sicurezza a bordo – spiegano —, decide sulla procedura e sulle operazioni, ha l’autorità sull’intero equipaggio, deve saper gestire le emergenze, gli eventuali conflitti a bordo e le situazioni impreviste».