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 2025  novembre 16 Domenica calendario

Ora legale tutto l’anno, l’Italia avvia l’iter: 352 mila firme raccolte e risparmi fino a 180 milioni di euro

L’84% dei cittadini europei la vuole, 352 mila italiani l’hanno chiesta con una petizione, e ora anche il Parlamento apre il dossier: sull’ora legale permanente si accende nuovamente un faro. Da noi, come altrove. In Spagna, solo poche settimane fa, il premier Pedro Sánchez ha rimesso il tema sul tavolo europeo, definendo il cambio d’ora «senza senso» e spingendo Bruxelles a riaprire un confronto che si era fermato da anni. Una mossa ancora preliminare, senza voti né dibattito formale, ma sufficiente per rimettere la questione al centro dell’agenda. Intanto, in Italia l’ipotesi di un’ora legale stabile per dodici mesi fa un passo in avanti, sostenuta da numeri che promettono risparmi e benefici per ambiente, salute e sicurezza.
L’iniziativa alla Camera: il 17 novembre parte l’iter
Sarà lunedì 17 novembre, alle 14.30, il momento in cui il tema entrerà ufficialmente nelle stanze del Parlamento: alla Camera verrà illustrata la richiesta di indagine conoscitiva presentata alla Commissione Attività produttive, promossa da Sima (Società Italiana di Medicina Ambientale), Consumerismo No Profit e dal deputato Andrea Barabotti (Lega). In quell’occasione arriveranno anche le 352 mila firme dei cittadini raccolte attraverso la petizione online lanciata dalle due organizzazioni e che chiedono di adottare l’ora legale tutto l’anno.
L’indagine – se approvata – dovrà valutare in modo sistemico gli effetti della misura: consumi energetici, impatto ambientale, salute pubblica, sicurezza, abitudini sociali. Il percorso è definito: entro il 30 giugno 2026 dovrà essere presentata una proposta normativa.
Cosa accade in Europa: il precedente del 2018 e la spinta spagnola
Il tema non è nuovo: nel 2018 una consultazione pubblica lanciata dalla Commissione Europa ottenne 4,6 milioni di partecipanti, con l’84% favorevole all’abolizione del cambio d’ora. L’anno successivo l’Europarlamento approvò una direttiva che lasciava agli Stati la facoltà di scegliere l’orario permanente. Poi, la pandemia, le divergenze tra Paesi e la complessità del coordinamento nei trasporti hanno congelato tutto.
Nell’ottobre scorso il premier spagnolo Pedro Sánchez ha ottenuto che il Consiglio Ue inserisse all’ordine del giorno una nota informativa sul tema, un primo passo simbolico ma capace di riaccendere il dibattito. Il commissario europeo all’Energia Dan Jørgensen ha confermato che verrà avviato un nuovo studio: «È un tema che riguarda milioni di cittadini europei», pur non essendo una priorità assoluta dell’agenda comunitaria.
I numeri dei risparmi: bollette più leggere e meno CO₂
In Italia, i promotori dell’ora legale permanente ricordano i dati accumulati dal 2004 al 2025: 2,3 miliardi di euro risparmiati in bolletta e oltre 12 miliardi di kWh di consumi evitati, secondo varie stime. Questi dati trovano riscontri anche in altre fonti: secondo Terna, nei soli sette mesi del 2025 l’Italia ha risparmiato oltre 90 milioni di euro grazie all’ora legale. Sul fronte ambientale, la riduzione delle emissioni annuali oscillerebbe fra le 160 mila e le 200 mila tonnellate di CO₂, equivalenti all’assorbimento di 2-6 milioni di alberi. Secondo le proiezioni, mantenere l’orario estivo tutto l’anno potrebbe generare un ulteriore risparmio annuale di circa 720 milioni di kWh, con un beneficio economico stimato intorno ai 180 milioni di euro.
Tra salute e sicurezza: cosa dicono gli esperti
Ma non ci sono solo risparmi in bolletta. La Sima sottolinea che il passaggio all’ora solare «altera il ritmo circadiano», incidendo su sonno, umore, concentrazione, frequenza cardiaca e persino pressione arteriosa. Gli studi citati registrano un aumento di incidenti stradali e sul lavoro nella settimana successiva al cambio d’ora autunnale, oltre a un effetto sulla criminalità: più ore di buio nelle fasce serali coincidono con un incremento dei reati predatori. Una luce serale più lunga favorirebbe anche commercio, ristorazione e turismo, allargando di fatto la stagione degli incassi per molte attività.
Un percorso lungo, ma la discussione è iniziata
L’indagine conoscitiva non significa che l’ora legale permanente sarà approvata. Il Parlamento dovrà analizzare dati, posizioni, impatti sui trasporti e sul coordinamento europeo. Ma l’iter è avviato. La sfida, ora, è trasformare un dibattito ciclico in una decisione, tenendo insieme esigenze energetiche, abitudini sociali e coerenza con il quadro europeo