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 2025  novembre 16 Domenica calendario

«In gita chi ha la media del 7» Le risorse (sempre più) scarse e gli escamotage delle scuole

«In gita? Ci vanno solo quelli con la media del 7». Scoppia un caso a Ferrara, dove la scelta del consiglio di istituto dell’IIS Einaudi, di non portare in viaggio di istruzione a febbraio a Napoli gli studenti meno meritevoli, scatena la rivolta dei genitori. La preside, Marianna Fornasiero, in un primo momento parla di «problemi di budget annuale e di spesa». Poi fa marcia indietro e spiega: «Non lasciamo nessuno a casa. Semplicemente dividiamo gli studenti, che quest’anno hanno aderito in tanti, 160, in due tranche: 80 a febbraio, e altri 80 a maggio. Ci sembrava che il criterio giusto per capire chi partiva prima e chi dopo fosse quello del merito, ma abbiamo capito che così non accontentavamo nessuno. E allora faremo in altro modo», rassicura. Ma resta sottotraccia quel nodo: le scuole devono far sì che i soldi del fondo di funzionamento statale possano «coprire» tutti i buchi.
Letteralmente: «Abbiamo un buco nel tetto da un po’ di anni, dove ci piove – ride Andrea Di Mario, preside del liceo Carducci di Milano – Non tutti i lavori vengono eseguiti a regola d’arte, evidentemente il tetto non è mai stato riparato a dovere. E stiamo sempre a contare i centesimi. Ora devo far rifare le tende e non so come uscirne. Ma in quanto liceo siamo fortunati: l’80% delle famiglie paga il contributo volontario, che possiamo usare anche per interventi di piccola manutenzione. Ho una scuola qui a fianco, frequentata per lo più da stranieri, dove mi dicono che il contributo venga pagato sì e no dal 30%».
Anche nei professionali il contributo volontario fa la differenza: «Io dirigo sia un liceo a Putignano, il Majorana Laterza, che un professionale, il Modugno a Polignano a mare – racconta la dirigente Margherita Manghisi —. E anche se al professionale arrivano più soldi per attrezzature e laboratori, non bastano perché molte famiglie non pagano quella quota. Così all’alberghiero ad esempio non abbiamo i soldi per fare la spesa e far cucinare i ragazzi: ma mi sembrerebbe brutto farlo fare solo ai ragazzi più bravi, ho preferito rimandare le esercitazioni». In effetti, «essendo finita la festa e l’abbuffata del Pnrr, che aveva consentito di fare delle cose aggiuntive, siamo tornati all’ordinaria amministrazione – spiega Ludovico Arte, preside dell’istituto Marco Polo di Firenze —. Rispetto agli anni scorsi sembrano di meno, ma le risorse sono sempre le stesse». Ma il vero tema è anche sapere e poter gestire i fondi «data la complessità amministrativa e burocratica e l’inadeguatezza delle nostre segreterie. Che a volte possono portare a rinunciare a candidarsi per ricevere risorse», sottolinea Simona Favari, dirigente della scuola Caduti sul lavoro di Piacenza.
Il tema della burocrazia, del resto, è anche quello che ha messo in difficoltà la preside di Ferrara – e molti altri – sulla gestione dei viaggi di istruzione. Da quest’anno le scuole devono rispettare il Codice degli appalti per organizzare le gite: oltre i 140 mila euro devono rivolgersi ad una stazione appaltante esterna, sopra i 221 mila devono anche avviare una procedura negoziata, cioè scegliere tra 5 proposte. «Tutti gli istituti scolastici sono andati nel panico, perché tra viaggi linguistici e gite si arriva velocemente a quelle cifre», commenta Adelaide Villa, preside del Marconi di Campobasso. «Come mi sono regolata? Ho accettato tutti i progetti che mi sono stati inviati, ma non ho sollecitato i dipartimenti che non hanno mandato alcuna proposta, come invece facevo negli anni scorsi. Così ho ridotto molto». In realtà il ministero ha, con una circolare del 7 novembre scorso, fornito anche un escamotage: «Possiamo frazionare la spesa in più lotti, suddividendoli per finalità educative – spiega la dirigente scolastico del liceo linguistico «Ninni Cassarà» di Palermo – Per noi è un sollievo, perché essendo un linguistico avremmo raggiunto facilmente i tetti e sarebbe stato molto complicato gestire quei volumi. Così invece, suddividendo tutto, possiamo gestire le gite in autonomia».