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 2025  novembre 15 Sabato calendario

Central Park, il divieto delle carrozze con cavalli non passa e a New York la battaglia continua

Per tre giorni la proposta di vietare le carrozze trainate da cavalli a Central Park ha dominato il dibattito politico cittadino. Il testo, chiamato Ryder’s Law, puntava a chiudere un’industria che da oltre centocinquant’anni accompagna turisti e newyorkesi. La commissione competente ha però bloccato l’iter, riaccendendo subito lo scontro tra sindacati, animalisti e amministrazione.
La Commissione Salute del Consiglio comunale di New York ha votato contro il passaggio della proposta in aula. L’esito è arrivato dopo un’audizione affollata e tesa. La bocciatura ferma, almeno per ora, l’ipotesi di eliminare gradualmente le carrozze e sostituirle con mezzi elettrici.
Il sindacato dei lavoratori del settore, la Transport Workers Union of America, ha applaudito il voto. Il presidente John Samuelsen ha dichiarato: “Sono immigrati che lavorano duramente, si prendono cura dei loro cavalli e sono stati costantemente attaccati e diffamati da interessi danarosi che non si curano affatto del benessere degli animali”.
Gli animalisti, invece, hanno contestato la decisione. Il gruppo Nyclass ha definito la seduta una “farsa” e, in una nota diffusa venerdì, ha affermato: “I cavalli sono crollati, persino morti in strada di recente. Più cavalli hanno avuto incidenti di fuga violenta, schiantandosi contro veicoli, mandando newyorkesi in ospedale e sfiorando altre persone”.
La discussione era riesplosa in estate, quando un cavallo era collassato e poi morto vicino alle stalle, con foto e video circolati online a ritmo rapido.
La posizione del sindacato e la proposta alternativa
Il sindacato ha ringraziato i membri contrari alla legge anche nel contesto di Ryder’s Law. Samuelsen ha ribadito: “Ringraziamo i membri del Consiglio che oggi hanno sostenuto i lavoratori e le loro famiglie per difendere i loro mezzi di sostentamento”.
Ha poi indicato una possibile soluzione: ospitare i cavalli direttamente dentro Central Park.
"Finché le stalle occuperanno immobili di valore a Manhattan, il problema non finirà. Una stalla a Central Park sarebbe la strada migliore per i lavoratori e per i cavalli. Questo dovrebbe placare molti critici che non vogliono vedere i cavalli camminare sulle strade della città”.
Il conflitto non è solo politico. La Twu ha presentato una causa da un milione di dollari contro Nyclass, accusandola di una campagna diffamatoria durata anni.
Samuelsen ha detto: “Nyclass ha promosso una falsa narrativa per troppo tempo. Ha demonizzato un’intera categoria di lavoratori, per lo più immigrati che sono venuti a New York per il sogno americano, come abusatori di animali, e questo è assolutamente falso”.
L’azione legale sostiene che l’associazione abbia attribuito in modo scorretto le morti di cavalli come Lady e Aysha a negligenza, nonostante le cartelle cliniche indichino cause naturali o malattie non rilevate.
Nyclass ha risposto tramite la direttrice Edita Birnkrant: “Per anni i newyorkesi hanno visto cavalli collassare e persino morire nelle nostre strade, spaventarsi e correre nel traffico, schiantarsi contro auto e ferire persone”.
Ha aggiunto che molte città nel mondo hanno già eliminato le carrozze per ragioni di sicurezza e benessere animale.
L’associazione ha respinto anche le accuse di interessi immobiliari. In una nota, ha precisato: “Dal primo giorno, Nislick ha fatto una promessa ferrea di non essere coinvolto in alcun progetto di sviluppo legato alle stalle di Midtown”.
L’intervento del sindaco e la frattura politica
Il sindaco Eric Adams, in uscita dal suo mandato, aveva sostenuto il divieto negli ultimi mesi. Aveva firmato un ordine esecutivo per aumentare i controlli e aveva dichiarato: “È un peccato che il Consiglio si sia rifiutato ancora una volta di seguire la volontà dei cittadini, mettendo allo stesso tempo in pericolo pedoni, automobilisti e animali”.
Già a settembre aveva richiamato l’attenzione sui rischi: “L’ultimo incidente che ha coinvolto un cavallo spaventato in fuga lo dimostra. È un problema di sicurezza pubblica”.
La spinta per portare la legge al voto di commissione era arrivata dal consigliere Robert Holden, che ha denunciato l’atteggiamento dei colleghi con parole dure: “Questa è stata una delle manifestazioni più antidemocratiche che io abbia mai visto nel Consiglio comunale di New York. Al Consiglio non importa cosa pensano i newyorkesi”.
Dall’ufficio della presidente del Consiglio, Adrienne Adams, il portavoce Benjamin Fang Estrada ha replicato che Holden non aveva raccolto consensi sufficienti, affermando: “Qualsiasi percorso richiede che il proponente riunisca tutte le parti in modo costruttivo”.
Il Central Park Conservancy, che gestisce il grande parco, è favorevole al divieto, convinto che le carrozze abbiano un impatto eccessivo sulla sicurezza e sulle infrastrutture. Ma con la bocciatura della commissione, Ryder’s Law è destinata a ripartire, ma potrà farlo solo nella prossima legislatura.
Per le carrozze di Central Park, dunque, la corsa continua. Ma la città resta divisa, e la battaglia non sembra affatto finita.