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 2025  novembre 15 Sabato calendario

Acqua, cara mi costi: ecco i prezzi da Roma a Milano

Sul prezzo dell’acqua ci sono due notizie buone e due cattive. Partendo da quelle cattive, la bolletta idrica nel 2024 è del 40% più alta rispetto al 2014 e il consumo di acqua in bottiglia – molto più cara e anche più inquinante visto il predominio della plastica – è in crescita vertiginosa: +35% dal 2012 al 2024. Le buone notizie? Insieme alla bolletta sono aumentati anche gli investimenti dei gestori nella rete idrica (+57% nell’ultimo decennio) e sono diminuiti gli sprechi domestici (-10,8% dal 2012 al 2024) per quanto rimangano ancora elevati in termini assoluti.
A fare il punto della situazione è Consumers’ Forum, ente indipendente di cui fanno parte associazioni di consumatori, imprese industriali e di servizi e le loro associazioni di categoria. I dati sono stati diffusi dopo il convegno “Sostenibilità, efficienza ed equità nei servizi idrici” organizzato a Ecomondo insieme a Utilitalia.
Non è una sorpresa che le tariffe per il servizio idrico siano in crescita: ce ne siamo accorti tutti pagandole e in più, come ogni anno, Cittadinanzattiva pubblica un rapporto in cui i rincari vengono puntualmente documentati. Di piccolo aumento in piccolo aumento, in un decennio il conto è salito del 40%: 384 euro l’anno per un’utenza di tre persone con un consumo di 150 metri cubi. Dall’analisi di Consumers’ forum non si può dire, però, che siano aumenti ingiustificati o che ci sia speculazione. Perché gli investimenti delle società di gestione idrica sono passati dai 3,1 miliardi del 2014 (pari a 51 euro l’anno ad abitante) a 8 miliardi del 2024 spinti dall’acceleratore del Pnrr, che corrispondono a 80 euro pro capite. La crescita del 57% copre – e supera – l’aumento in bolletta.
Gran parte delle opere che vengono effettuate sulle reti hanno l’obiettivo di tapparne i buchi: gli ultimi dati Istat disponibili (2022) parlano di un 42% di perdite di rete, un dato inaccettabile: acqua che non arriva neanche ai rubinetti degli italiani perché viene dispersa lungo il tragitto. Ma anche dentro casa è possibile fare molto di più. E qualcosa, in questo senso, si è mosso: dal 2012 al 2024 i consumi di acqua potabile domestici sono passati da una media 241 litri al giorno per abitante a 215 (-10,8%). In un appartamento si possono arrivare a sprecare circa 20mila litri d’acqua all’anno. In modo consapevole (ad esempio un bagno in vasca comporta fino a 160 litri, contro i 40 della doccia), o inconsapevole (un rubinetto che gocciola consuma 5 litri al giorno, e gli sciacquoni senza doppio tasto fanno sprecare fino a 100 litri d’acqua al giorno).
In un panorama di bollette in costante aumento, le tasche degli italiani sono ancora più alleggerite dall’acqua minerale. Un prodotto che amiamo particolarmente, visto che siamo i primi consumatori in Europa. Un’indagine di un anno fa ha rilevato che il 43% della popolazione beve esclusivamente acqua minerale in bottiglia; il 29% solo acqua di rubinetto e il restante 27% le alterna.
Dal 2012 al 2024 il consumo è passato da 11,3 milioni di litri l’anno (190 pro capite) a 15,1 milioni (257 litri a testa): una crescita del 35%. L’analisi di Consumers’ forum su dati dell’Osservatorio prezzi Mimit rileva che il costo medio al litro dell’acqua in bottiglia è superiore del 10.000% rispetto a quella potabile di rubinetto: 0,26 centesimi al litro contro 0,00256 euro. Prendendo in esame il costo di una confezione da sei bottiglie da 1,5 litri l’una, l’acqua minerale più cara la pagano i romani, i bolognesi e i bolzanini (oltre 3 euro), mentre i baresi godono del prezzo migliore (1,88 euro), seguiti dai consumatori di Catanzaro (1,95 euro) e Napoli (1,97).