Corriere della Sera, 15 novembre 2025
Usa, la crisi dei consumi in una mini-lattina
Non serve un’analisi approfondita dei dati: basta guardare alle lattine di Coca-Cola per farsi un’idea degli equilibri nell’economia americana a nove mesi dal ritorno di Donald Trump. Da ottobre il gruppo di Atlanta permette la vendita nei negozi di quartiere della mini-lattina da 212 grammi in formato singolo. Dal 2009, quando ha debuttato, si era potuta comprare solo in pacchi almeno da sei mentre la lattina sfusa era quella classica da 375 grammi. Non più. Se ora si può comprare la singola mini-lattina, ha spiegato l’amministratore delegato Henrique Braun, è perché non tutti in America possono permettersi la stessa Coca-Cola. «Vediamo una divergenza nella spesa per gruppi di reddito – ha detto Henrique Braun —. La pressione sui consumatori a reddito medio e basso c’è ancora». E poi, sempre Henrique: «Abbiamo lanciato le “mini-lattine” per tenere conto della pressione sul potere d’acquisto giornaliero». Non è solo Coca-Cola. L’amministratore delegato di McDonald’s parla di clientela «biforcata» (scende quasi a doppia cifra sui bassi redditi, sale su quelli alti). E così quelli di Procter & Gamble e Chipotle. Ma perché? Da prima di Trump l’America è diseguale, con l’uno per mille più ricco che ha 23 mila miliardi di dollari e il 50% più povero 4 mila. Ora però i ceti medio-bassi vedono in arrivo l’inflazione da dazi e i tagli di spesa sociale per ridurre le tasse ai più ricchi. E brindano con una Coca «mini».