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 2025  novembre 14 Venerdì calendario

Consenso libero e attuale. Come cambia il codice

1 Che cosa prevede la modifica dell’articolo 609 bis del Codice penale?
Parliamo di violenza sessuale e di libera manifestazione del consenso. La modifica introduce il principio per cui se non c’è il «consenso libero e attuale è stupro», punibile con una reclusione da 6 a 12 anni.
2 Che cosa significa consenso «libero»?
Libero. Cioè senza coercizione, pressioni, manipolazione, senza intimidazioni di alcun genere o sopraffazione verso chi è in posizione di minorata difesa. Il consenso va inteso come volontario, consapevole, chiaro, non dedotto da circostanze o comportamenti.
3 Che cosa si intende con consenso «attuale»?
Che quel consenso permanga per l’intera durata dell’atto sessuale. «Vuol dire che se ti do un bacio non ti ho dato in automatico anche l’ok per un rapporto sessuale, e se abbiamo un approccio sessuale e poi io non voglio proseguire, non puoi ignorare il mio no», chiarisce l’avvocata Cathy La Torre che ci aiuta a rispondere a queste domande e chiarisce: «Questo del consenso è sempre stato un grande tema della sezione italiana di Amnesty».
4 Qual è l’iter previsto perché la modifica al 609 bis sia operativa?
Dopo l’ok bipartisan in Commissione Giustizia, la modifica approderà in Aula, alla Camera, già la settimana prossima. Dopodiché passerà al Senato. Essendoci la volontà politica, poiché sono tutti d’accordo, la modifica potrebbe diventare definitiva entro pochissimi giorni, forse anche in coincidenza con il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
5 Che cosa cambia rispetto all’articolo 609 bis attuale?
Per il diritto penale è una svolta. L’attuale 609 bis ci dice che una violenza sessuale si verifica quando una persona viene costretta a subire o compiere atti sessuali con violenza, minaccia o abuso di autorità. Al centro, quindi, c’è l’utilizzo della coercizione, non del consenso. Con questa modifica lo Stato mette al centro il diritto inviolabile di ogni persona di decidere sul proprio corpo. Un diritto che era già chiaro con la Convenzione di Istanbul, ratificata dall’Italia nel 2013, nella quale si definiva lo stupro come un «rapporto sessuale senza consenso».