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 2025  novembre 14 Venerdì calendario

Femminicidio di Giulia Cecchettin, confermato l’ergastolo per Turetta: “Appelli inammissibili”

La Corte d’assise d’appello di Venezia ha dichiarato inammissibili, per intervenuta rinuncia, gli appelli proposti dal pubblico ministero e della difesa di Filippo Turetta avverso la sentenza di primo grado, confermando la condanna all’ergastolo con l’aggravante della premeditazione per l’omicidio di Giulia Cecchettin.
«Rinuncio all’appello» erano le ultime parole contenute nella lettera che Filippo Turetta, assassino dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, aveva inviato un mese fa agli uffici giudiziari di Venezia: la procura generale, la procura ordinaria, la Corte d’Assise e quella d’appello.
Alcuni giorni fa il papà di Giulia aveva commentato con parole profonde quella che ha definito «la fine della guerra». Aveva precisato in un’intervista: «Cercare la giustizia a tutti i costi viene d’istinto. Ma ci sono dolori che non si allevieranno mai, con nessun tipo di pena. Ostinarsi, come sarebbe giusto, per chiedere il riconoscimento degli atti persecutori e della crudeltà significherebbe continuare a combattere. Ma, poi, per cosa? C’è già stata una sentenza di condanna all’ergastolo. E allora a volte bisogna avere un po’ di razionalità, per decidere di usare le energie per quello che serve davvero, e non per un riconoscimento che sarebbe solo un esercizio di giurisprudenza. Proseguire con altri due o tre anni di processo non porterebbe a nulla di concreto, e invece per me sarebbe molto pesante. Preferisco rimanere collegato alle cose che creano valore».
Gino Cecchettin ha creato una fondazione, che ha un anno di vita, e con la quale gira le scuole, fa formazione.