corriere.it, 14 novembre 2025
Lorenzo Licitra, ex vincitore di X Factor: «Ho subìto odio social per aver superato i Måneskin. Da ragazzo ho sofferto di bulimia perché ai provini guardavano l’aspetto»
«La bulimia? Fa parte del mio passato, ma ancora oggi ho paura di poterci ricadere. Il timore mi porta a essere sempre molto attento all’alimentazione». Il timbro della voce di Lorenzo Licitra è chiaro anche quando non canta. Il suo tono sicuro non solo raggiunge le note più alte, ma tocca anche i temi per lui più dolorosi, come «i disturbi alimentari, che hanno fatto parte di me. Complici quei provini nei quali accanto alle mie doti canore giudicavano il mio aspetto fisico».
Trentaquattro anni, appena tornato a esibirsi sul piccolo schermo per il concerto in occasione dei 90 anni di Luciano Pavarotti, Licitra è un tenore che in sé incarna una musica che «non definirei lirica, ma un incontro tra classica e pop». Un mix che nel 2017 sorprese i giudici e il pubblico di X Factor e gli fece aggiudicare la vittoria, scalzandola ai Måneskin arrivati secondi dietro di lui e accendendo «su Instagram l’ira degli haters. È normale che nei talent si creino le tifoserie, ma alcuni commenti sono stati davvero pesanti da digerire, ho sofferto. Quando si sfocia sul personale non va mai bene».
Lorenzo Licitra, quale il commento più pesante che le hanno scritto?
«Che ero la kryptonite dei Måneskin».
Il motivo?
«Tutti si aspettavano che vincessero loro, io in primis».
E invece ha trionfato lei.
«Da quel momento mi è cambiata la vita».
Come?
«Ho sempre studiato tantissimo: prima con lezioni private di canto e poi al conservatorio. Intanto ho partecipato a molti concorsi canori, ma solo X Factor mi ha dato quella visibilità tale da svoltarmi la carriera. Dopo e grazie al talent ho fatto cose bellissime».
Però prima di arrivare alla ribalta ha ricevuto dei no.
«Succede a tutti, ma quelli più dolorosi sono stati per il mio aspetto fisico».
Cioè?
«Ricordo ancora il giorno in cui la mia insegnante di canto, dopo un concorso, mi chiamò e mi disse: “La giuria ha detto sì per la voce, ma no per l’immagine”».
E lei?
«Prima di quel momento non avevo mai pensato di essere grasso. Certo pesavo 107 chili, 40 in più rispetto a oggi, ma essendo molto alto non credevo fosse un problema. Quel commento mi aprì una voragine».
La bulimia?
«Sono riuscito a darle un nome solo a distanza di anni».
Quando ha iniziato ad acquisire consapevolezza?
«Un giorno a cavallo tra l’adolescenza e l’età adulta. Ero a Piacenza, sul mio letto, il mio umore non era dei migliori, a un certo punto mi alzai di scatto, andai davanti allo specchio e mi dissi: “Ora segui un regime alimentare”».
E così ha fatto per tre anni.
«Uno dei periodi più duri della mia vita».
Ora come sta?
«Bene, è passata. Ma non nego che ancora oggi temo di poterci ricadere. Per questo sono molto attento alla mia alimentazione, ma soprattutto ai momenti no che mi fanno sfogare le frustrazioni nel cibo. Una grande alleata è la musica, mi fa stare bene».
Ecco la musica…sta lavorando a qualcosa di nuovo?
«Sono in studio, sto registrando, chissà magari un nuovo disco. Ma per ora non dirò altro: amo sorprendere».