Corriere della Sera, 14 novembre 2025
Faro di Bruxelles su Google: declassa i contenuti dei media. Barachini: indagine rilevante
La Commissione Ue accende un faro sulla scelta di Google di declassare i contenuti degli editori multimediali nei risultati di ricerca. Un meccanismo che configura una potenziale violazione del Digital Markets Act da parte di Google, tanto da fare scattare l’avvio di un’indagine. I funzionari Ue dovranno verificare se il gigante di Mountain View sta applicando condizioni eque e non discriminatorie di accesso ai siti web degli editori su Google Search, un obbligo previsto appunto dalla legge europea. «Ritengo importante che l’Europa abbia aperto un procedimento per verificare se gli over-the-top diano il corretto spazio all’informazione professionale, giornalistica e di interesse pubblico», spiega il sottosegretario all’Editoria, Alberto Barachini, in occasione dell’evento promosso dal Gruppo Corriere dell’Umbria (controllato dalla famiglia Polidori) e dedicato al settore dell’editoria e dell’informazione in vista del rivoluzionario passaggio legato alla diffusione dell’intelligenza artificiale. Uno scenario complesso dove Barachini rivendica il sostegno al settore. «Siamo sempre stati, dall’inizio del nostro mandato, dalla parte degli editori dell’informazione e dei giornalisti. Lo siamo adesso e lo saremo – dice il sottosegretario – nel prosieguo della nostra attività di governo, perché abbiamo varato molti interventi per il sostegno alle copie distribuite, i contributi diretti per le fondazioni e per le edicole. Un sostegno fondamentale perché presidio di democrazia e di vicinanza dell’informazione ai cittadini, come ci ha ricordato più volte il presidente Mattarella». A fare gli onori di casa è Francesco Polidori, in veste di editore emerito del Gruppo Corriere oltre che fondatore del Gruppo Cepu. «Ho sempre pensato di portare in provincia l’università, chi va fuori per studio poi non torna nel 60% dei casi. Così facendo ne ha invece beneficiato il territorio», racconta Polidori. A intervenire sulla trasformazione in atto nel mercato dell’editoria è Alessandro Bompieri, direttore generale di Rcs (il gruppo che edita il Corriere della Sera). «Un fattore che sta funzionando è il passaggio verso un modello di business basato soprattutto sugli abbonamenti digitali. Non è facile – constata Bompieri – perché sappiamo che a livello mondiale sono state finora poche le testate capaci di cambiare in modo significativo il proprio modello. Però si può. Per esempio, il Corriere della Sera ha raggiunto quasi 750 mila abbonati digitali». Al convegno oltre a Maurizio Belpietro, Luca Telese, Paolo Berlusconi, Pietro Senaldi, Tommaso Cerno e Massimo Martinelli sono intervenuti il presidente Agcom, Giacomo Lasorella, e il vicepresidente Fieg, Francesco Dini. «Chiediamo il rinnovo del credito d’imposta sull’acquisto della carta e il potenziamento del fondo per l’editoria, così da mettere in sicurezza l’intera filiera», sottolinea Dini.