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 2025  novembre 14 Venerdì calendario

Stima, regali, abbracci (anche l’inchino). Il rapporto «speciale» tra Giorgia e Edi

Abbracci, visite private, parole dolci, regali, dichiarazioni di fratellanza e sorellanza, perfino un’accoglienza in ginocchio. È veramente qualcosa di speciale il rapporto tra Edi Rama, premier socialista dell’Albania che però non ritiene che «le categorie politiche abbiano più importanza», e Giorgia Meloni, che invece le distanze di partito le sente spesso e volentieri ma che sa bene quello che serve al governo e sa stringere rapporti umani molto stretti con chi sente corretto e vicino.
E questo è veramente il caso in cui la simpatia umana e il reciproco interesse politico si fondono in qualcosa che va oltre le normali relazioni politiche. Ieri, a Villa Pamphili, usando entrambi l’aggettivo «storico», esprimendo ciascuno il loro amore per il popolo dell’altro – Rama ha voluto far notare come l’unico governo e Parlamento a parte il nostro che parla italiano è quello albanese, e Meloni (che per Rama è «una sorella, una vera sorella, ma per scelta mia, non sua») lo ha ribadito —, i due leader hanno dimostrato che i loro Paesi procedono a braccetto.
Chiaro che la sigla del discusso (anche in Europa oltre che nei rispettivi Paesi, pur se il modello sembra interessare molti leader Ue) accordo sui Cpr – che prevede l’accoglimento e la detenzione di immigrati irregolari sbarcati in Italia in centri costruiti in Albania – ha contato molto. E i due leader sono intenzionati a sveltire tutte le procedure e a farli funzionare a pieno regime, visto che in due anni hanno ospitato pochissimi migranti e per poco, data la contrarietà dei tribunali italiani. Ma il rapporto va molto oltre.
Negli ultimi tre anni i due leader si sono visti spesso e sempre in maniera affettuosissima. Va detto che Rama è tradizionalmente vicino ai governi italiani: si ricorda ancora quando, in pieno Covid con Giuseppe Conte al governo, il premier albanese inviò con una cerimonia anche toccante medici ed infermieri del suo Paese per «aiutare un popolo che ci ha accolto e aiutato per tanti anni, ora tocca a noi». Ma certo con Meloni le cose sono diverse.
La prima sorpresa arrivò a Ferragosto del 2023. La leader di Fratelli d’Italia si trovava in vacanza in Puglia, blindatissima in masseria, ma prima di tornare a Roma a Palazzo Chigi si concesse una piccola fuga, tra vacanza e lavoro: prendendo un traghetto di linea, andò a trovare per un giorno proprio Edi Rama, che la aspettava a Valona. La foto di loro nelle vie strette della città, di bianco vestiti e sorridenti, colpì molto. Si capì che oltre all’amicizia c’erano intese da preparare, quella sui Cpr prima di tutto, anche in cambio della quale oggi il governo italiano sostiene fortissimamente l’ingresso dell’Albania nella Ue.
Da lì, un crescendo. In ogni incontro, baci, abbracci, scene di adorazione da parte dell’istrionico leader albanese. Al vertice di Abu Dhabi del gennaio di quest’anno, la accolse con un regalo: essendo i giorni del suo 48esimo compleanno, praticamente la ricoprì a sorpresa con un foulard di seta opera di un imprenditore tessile italiano con produzione in Albania.
Ma l’episodio che più ha fatto sorridere e imbarazzare la premier è stato quando, arrivando a Tirana per un vertice il 16 maggio scorso, mentre percorreva il tappeto rosso che accoglieva i leader, si è ritrovata al termine del percorso lo stesso Rama inginocchiato, pronto a baciarle la mano. Risata sincera di lei: «Edi no! Per favore, no!». Nulla da fare. Imperterrito, il premier l’ha attesa, le ha baciato la mano e dopo grande abbraccio, con Meloni rivolta a giornalisti e fotografi in inglese: «Tranquilli, lo fa solo perché è più alto di me!». E in effetti i quasi due metri di Rama ne fanno un gigante dall’aria bonaria: facile pensare a quando un altro omone come Guido Crosetto la prese in braccio il giorno in cui divenne presidente di FdI. Chissà se Rama arriverà a tanto.