Corriere della Sera, 11 novembre 2025
Costa caro agli americani il golf di Trump
Molto più che un semplice hobby, il golf è una componente essenziale del modo in cui Donald Trump esercita il suo potere. Al punto da occupare una fetta considerevole del suo tempo. Da quando è tornato alla Casa Bianca, il 20 gennaio di quest’anno, Trump ha trascorso 73 su 294 giorni, cioè il 25% della sua presidenza, giocando a golf in uno dei resort di sua proprietà, principalmente in Florida, ma non solo. Il calcolo è stato fatto dalla rivista francese Le Grand Continent, incrociando le informazioni provenienti dai «Pool report» dei giornalisti che seguono in permanenza il leader americano, con quelle fornite dall’Agenda presidenziale resa pubblica ogni giorno dall’Ufficio della Comunicazione della Casa Bianca, dagli articoli della stampa americana, dalle foto pubblicate dall’agenzia Sipa, da video e immagini postati sui social network.
La passione di Trump per il golf costa però piuttosto cara all’erario americano: ben 248,2 milioni di dollari per i 73 giorni in questione, la maggior parte dei quali per gli spostamenti aerei, tenendo conto che oltre all’Air Force One, altri aeroplani sono necessari per trasportare giornalisti, collaboratori e soprattutto le auto e i Suv del corteo presidenziale a Palm Beach, in Florida, a Bedminster, nel New Jersey o, com’è successo in luglio, a Turnberry, in Scozia. Sono 16 i campi da golf di proprietà di Trump, 11 dei quali negli Usa.
Per contro, se le giornate sul green del «Commander in Chief» sono costose per i contribuenti Usa, lui ci guadagna piuttosto bene. Già dal suo primo mandato, infatti, hotel e resort della Trump Organization fatturano al governo americano le spese di soggiorno per agenti segreti e funzionari del seguito, applicando tariffe molto più alte di quelle normali. Documenti ottenuti da una commissione della Camera dei Rappresentanti parlano di costi per camera superiori del 300% a quelli di regola autorizzati dal governo. Per una sola notte al Trump International Hotel di Washington DC o a Mar-a-Lago, in Florida, il «rate» applicato poteva salire fino a 1.800 dollari.
Il golf, la sua vita.