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 2025  novembre 11 Martedì calendario

I condomini (di lusso) per gli over 65

Sul muro, frasi di rabbia e di gioia: «NOI non IO», «Il tetto si è bruciato: finalmente posso vedere il cielo», «Gestisci il giorno o il giorno ti gestisce». «Quando sono venuta qui, ho chiesto subito una parete bianca», dice Laura, quasi ottant’anni, ex psicologa e insegnante. «Ne avevo una anche nel mio vecchio appartamento. Scriverci sopra mi aiuta. E qui me l’hanno concessa subito». A Torino, dopo una vita con il marito, senza figli, ha venduto la casa grande, troppo piena di ricordi. Oggi abita in un trilocale moderno con salotto, cucina, stanza e un laboratorio dove esprime il suo lato artistico, e nel complesso ci sono palestra, ristorante, concierge e un team di persone «sempre pronte ad ascoltare». «Faccio tutto da sola, come prima. Ma qui mi sento protetta. È il mio punto di rinascita». È la nuova frontiera dell’abitare per la terza età benestante. Non case di riposo, non Rsa, ma condomini di lusso per over 65 con attività condivise da 40 o 80 appartamenti che pian piano stanno sorgendo un po’ in tutta Italia, da Trieste a Bari.
«Prima aprivamo una struttura all’anno, nel 2026 ne inaugureremo tre», afferma Luca Landini, ad di Specht Group Italia, società esperta di senior living scelta dalla signora Laura. «Sono una risposta alla domanda», premette Maria Rosa Musto, ceo di un’altra realtà, Guild Living Italy. «Il 25% di anziani che vive in Rsa è autosufficiente ma non ha alternative», aggiunge Landini. L’Istat, poi, rileva che a gennaio di quest’anno gli over 65 erano un quarto degli abitanti. «L’Inps, nel suo rapporto sociale 2024, stimava che 1,2 milioni ha una pensione di tremila euro o più», dice Musto. Ed è a tale target che puntano le strutture. Il costo infatti non è da pensione minima: si oscilla tra 2.000 e 3.500 euro al mese.
Ma i pasti? Pacchetti da mezza pensione o pensione completa, a seconda del canone mensile scelto. Per chi ha un tenore di vita più basso ci sono in programma nuove idee: «Riconvertiremo alcuni immobili pubblici, con canoni più bassi, tra 1.500 e 1.800 euro», spiega Landini. «Ma chi sceglie queste realtà – osserva Musto – non ha solo la disponibilità economica, bensì una mente aperta. Sono persone che nella loro vita hanno saputo guardare avanti, vedere opportunità dove gli altri vedevano porte chiuse e hanno fatto molta strada».
Figlie del modello americano, adottate in altri Paesi come la Germania, ora che la vita si allunga e la tradizione familiare vacilla (pure) in Italia, queste strutture sono arrivate anche da noi. Con appartamenti da arredare o già ammobiliati. Franco Fusaro, 77 anni, ex sindacalista, e la moglie Teresa, 83, hanno trasferito la loro residenza da Latina a Siena, nel residence di Guild Living. «Avevamo una villa, ma ormai era troppo. Troppa manutenzione, troppa solitudine». Il mobilio l’ha scelto lui. «Sono ipovedente ma la mia mente capisce anche i colori. Qui non devo pensare più neanche alla spesa o alle bollette, perfino nel cambio di residenza ci hanno aiutato». In base alla struttura, sono previsti il gerontologo, il fisioterapista, la telemedicina.
Chi vuole, cucina in casa. Chi no, scende al ristorante interno. Le attività cambiano ogni giorno: pilates, piscina d’estate, laboratori culturali, camminata nordica, corsi di pittura, degustazioni di vino. Marcella Paolucci Marzocca, 78 anni, casalinga di Siena, con il marito, ex neurochirurgo, ha optato per un periodo «di prova» (esiste la formula a breve termine). «La mattina faccio movimento, il pomeriggio cuciniamo con lo chef, ieri ciambellone, l’altro ieri pizza. Poi giochi da tavolo, feste in limonaia. Balliamo, ridiamo. Perché siamo venuti qui? I figli sono indipendenti, noi abitavamo in una casa grande e ci sentivamo soli. Ora sanno che non devono preoccuparsi». «Il nostro compito è occuparci prima di tutto del loro benessere emotivo: è questo che influenza il corpo e non viceversa», ripete Musto come un mantra.
Alcuni appuntamenti sono aperti anche alla cittadinanza, per favorire la socialità. Ogni residente può contare su degli «angeli custodi» per ogni necessità, da un rubinetto rotto a un momento di sconforto. «Ho partecipato attivamente alla vita di residence introducendo il cinema la domenica o il pranzo fuori», dice Tosca Conti, 81 anni, da Roma, che ha lavorato in vari settori, dall’ortopedia all’hôtellerie. «Sono sposata, mio marito sa che a volte ho bisogno di rigenerarmi, a Siena è la terza volta che vengo». «L’ho detto a mio figlio Pierre: qui mi sento più felice», dice Giuliana Salaris, 82 anni, ex ristoratrice in Svizzera e ora a The Flag, a Lugano. Dal suo appartamento vede il lago. «Mi manca solo il gatto, ma mi raggiunge la prossima settimana». «Oggi gli anziani vogliono restare attivi e autonomi – spiega la direttrice Fabiana Nyffeler —. I modelli tradizionali puntano sull’assistenza medica, ma trascurano stile di vita e connessione. Noi abbiamo colmato il gap».