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 2025  novembre 11 Martedì calendario

«Mi ritrovai in una stanza con Trump ed Elisabetta II e mi chiesi: che ci faccio qui? Macron mi prendeva in giro»

«Eravamo in una sala riservata a Buckingham Palace io, la regina Elisabetta, Trump, Macron e Conte, ho pensato alla mia storia di origini umili e mi sono chiesto: “Che ci faccio qui?”». Rocco Casalino, ex capo comunicazione del M5S ed ex portavoce a Palazzo Chigi, riavvolge il nastro dei suoi ultimi sedici anni trascorsi in prima fila nel Movimento. L’album dei ricordi è corposo, ma Casalino ora sta per voltare pagina: «Era il momento di cambiare lo sentivo da tempo».
Cosa andrà a fare?
«Sto lavorando con un imprenditore che non ha trascorsi in politica a un nuovo progetto editoriale, ulteriori dettagli però non posso ancora renderli noti. È tutto in evoluzione, ma c’è grande ambizione».
Come mai questa scelta?
«Perché si era chiuso un ciclo. E avevo bisogno di stimoli nuovi. Un momento buono per cambiare sarebbe stato dopo l’esperienza a Chigi, ma quando nel 2022 Conte prese la guida del Movimento e affrontò una campagna elettorale impegnativa, scelsi di restare per vivere anche quella nuova fase del M5S».
E si è pentito?
«È stata la scelta giusta, anche per l’affetto e la stima che ho per Conte. Con lui il rapporto è saldo e vorrei fosse chiaro che non c’è nessuna frattura e nessuna differenza di vedute. Io semplicemente sono una persona molto creativa e che ha bisogno continuamente di sfide sempre nuove e diverse».
Lei ha vissuto tutte le stagioni del Movimento. A che ricordo è più legato?
«A molti: il primo giorno in Parlamento, la vittoria alle Politiche, il mio ingresso da portavoce a Palazzo Chigi, i G7 e G20 con Conte. Ma se devo scegliere, sicuramente la vittoria del 2018 è stata una emozione unica e irripetibile e ricordo la standing ovation che i parlamentari mi hanno tributato quando Luigi Di Maio mi ringraziò pubblicamente per il mio contributo fondamentale alla campagna elettorale. E poi la commozione il giorno in cui Conte ha lasciato Chigi, non riuscii a trattenere le lacrime».
Lei però è entrato nel M5S all’epoca di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
«E a loro va la mia riconoscenza. Fu Gianroberto a credere in me e Beppe avallò la scelta. Fu un atto di grande coraggio perché su di me c’era molto pregiudizio: per tutti ero solo un concorrente del Grande Fratello, Casaleggio vide le mie qualità. Quando mi mise a capo della comunicazione fu la vera svolta, quella che mi ha permesso poi di arrivare a Chigi. Purtroppo, è morto presto ed è stato uno dei momenti più bui di questi anni».
Grillo invece è stato cacciato.
«Non era certo nelle intenzioni di Conte arrivare a una rottura. Grillo è stato consigliato male da persone di cui si fidava, ha alimentato il conflitto ed è stato il suo suicidio politico. Se non avesse esasperato lo scontro sarebbe ancora adesso il garante del Movimento».
Al governo lei ha avuto modo di conoscere diversi leader mondiali.
«Quasi tutti direi. Trump ha dei modi unici. Macron è molto simpatico. Mi incontrava in hotel mentre andavo a fare attività fisica e mi prendeva in giro con battute sulla mia forma fisica. Putin invece lo ricordo per un dettaglio. Nella sala dei ricevimenti a Palazzo Chigi c’è un orologio con la raffigurazione della morte. Mi ha chiesto con garbo se non fosse di cattivo auspicio accogliere i capi di Stato con un particolare del genere».
Tra i leader chi l’ha colpita di più?
«Angela Merkel: ha una intelligenza politica straordinaria. Ha capacità di interagire, di visione».
Lei si è mai sentito inadeguato per il suo ruolo?
«Mi sono chiesto tante volte se fossi all’altezza perché era un incarico molto delicato e c’era una attenzione esagerata da parte di tutti su un mio eventuale errore. Ma se devo guardare ai fatti, posso dire che grossi errori non ne ho commessi e ho gestito la comunicazione in un periodo molto complesso come quello del Covid».
Si porterà dietro qualche Cinque Stelle o qualche membro del suo staff nella sua nuova avventura?
«Se potessi, mi porterei tutto il mio staff ma non mi permetto di fare loro proposte».
Ha chiuso con la politica?
«Con la politica non si chiude mai. Domani (oggi, ndr) per esempio tornerò in tv a parlane a Otto e mezzo».