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 2025  novembre 10 Lunedì calendario

Cattolici. Madonna “ridotta” a donna: rivolta contro il “sodomistico” Tucho, omettendo Benedetto XVI

Un profluvio inarrestabile di commenti e polemiche, che continua ancora a distanza di una settimana quasi. Un titolo fra i tanti: “L’ultimo insulto alla Madonna del cardinale della Pasión sodomística”. Poi il solito Carlo Maria Viganò, l’arcivescovo scomunicato, che scrive, pur premettendo di essere lucido: “Tucho Fernández ha la sensibilità spirituale di una zappa e l’erudizione di un manuale di montaggio dell’Ikea, ed è troppo occupato a far dimenticare i suoi osceni libelli, dopo aver allestito quel vergognoso processo-farsa ‘per scisma’ nei miei confronti e firmato il Decreto della mia ‘scomunica’”.
Il cardinale argentino Víctor Manuel Fernández detto il Tucho è stato un fedelissimo bergogliano ed è tuttora il prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, l’ex Sant’Uffizio per intenderci. Il 4 novembre, il cardinale Fernández, con l’approvazione di Leone XIV, ha pubblicato Mater Populi fidelis. Nota dottrinale su alcuni titoli mariani riferiti alla cooperazione di Maria all’opera della salvezza. Ossia un documento di ventotto pagine (comprese le note) in cui il Vaticano nega alla Madonna un titolo che San Giovanni Paolo II, per fare un esempio, aveva usato almeno sette volte: il titolo di Corredentrice insieme con Cristo. In pratica, si ribadisce che solo Gesù è l’unico Redentore.
Una questione teologica che ha provocato la rivolta del network clericale, dall’Italia agli Stati Uniti, come ai tempi del pontificato di Francesco. Di qui gli strali contro il cardinale argentino che due anni fa venne nominato dal suo connazionale Bergoglio a capo della Dottrina della Fede. Per l’occasione sono state finanche ripescate le pesanti allusioni sessuali sul Tucho, colpevole in passato, negli anni Novanta, di aver scritto libri sull’arte del bacio e su spiritualità e sensualità come Pasión mística, storpiato dai tradizionalisti in Pasión sodomística.
Ecco infine la sintesi formulata dal professore Roberto de Mattei sul suo sito Corrispondenza Romana: “In un’ora storica di confusione, in cui tutte le speranze delle anime ferventi si volgono alla Beatissima Vergine Maria, il Dicastero della Fede vuole spogliarla dei titoli di Corredentrice e Mediatrice universale di tutte le grazie, riducendola a una donna come le altre, (…), come se si potesse confinare la Madre di Dio in una categoria umana, spogliandola del suo mistero soprannaturale”.
Tutte le critiche alla Nota su Maria omettono (in malafede?) però un passaggio decisivo ripreso dal cardinale Fernández e che proviene da Joseph Ratzinger prefetto della Dottrina della Fede nell’epoca di San Giovanni Paolo II. Il futuro Benedetto XVI espresse infatti più volte un giudizio negativo sul titolo di Corredentrice per la Madonna. L’ultima nel 2002: “La formula ‘Corredentrice’ si allontana troppo dal linguaggio della Scrittura e della patristica e quindi causa malintesi… Tutto viene da Lui, come affermano soprattutto le Lettere agli Efesini e ai Colossesi. Maria è ciò che è grazie a Lui. Il termine ‘Corredentrice’ ne oscurerebbe l’origine. (…). Sarebbe una terminologia sbagliata”.