repubblica.it, 10 novembre 2025
Bbc, non solo Trump: dal dj pedofilo al sessismo in busta paga, gli scandali della regina delle news
“No, non è la Bbc, questa è la Rai, la Rai-tv”, recitava una canzonetta di tanti anni fa in Italia. Il senso era che la British Broadcasting Corporation rappresentava il miglior modello di un giornalismo imparziale, rigoroso, credibile e libero dal fenomeno italiano della “lottizzazione”, ovvero del controllo politico sui media di stato. Ancora oggi è considerata la migliore radiotelevisione pubblica del mondo, uno dei simboli e dei pilastri del Regno Unito insieme al National Health Service, il servizio sanitario nazionale: anche per questo soprannominata “la zietta”, come un parente stretto di cui fidarsi sempre.
Ma le dimissioni domenica sera del suo direttore generale Tim Davie e della direttrice delle news Deborah Turness, responsabili ultimi di un montaggio scorretto del discorso di Donald Trump del 6 gennaio 2021, il giorno dell’assalto dei suoi sostenitori al Congresso per cercare di impedire la certificazione della vittoria di Joe Biden nelle presidenziali del novembre precedente, non è l’unico caso controverso nella lunga storia dell’emittente britannica. “La Bbc è al 100 per cento fake news”, afferma ora la portavoce della Casa Bianca. “Sono dei disonesti”, scrive lo stesso Trump sui social. C’è anche chi la difende: il Guardian ammonisce che lo scandalo odierno è un complotto della destra per demolire la Bbc. E la sua indipendenza dal potere politico è notevole: le nomine dei vertici spettano al Board of Governors, un consiglio di “governatori” scelti fra personalità di prestigio. Oggi Turness, la dimissionaria direttrice della news, ha ribadito: “Voglio sottolineare molto chiaramente una cosa, la Bbc non è istituzionalmente di parte”.
Negli anni Ottanta circolano ripetutamente accuse di critiche eccessive al governo conservatore di Margaret Thatcher. “La Bbc è sempre contro la lady di ferro”, afferma Norman Tebbit, presidente dei Tories. Nel 1986 Downing Street riesce a piazzare il cognato di un ministro nel direttivo che ne ha la supervisione. Non si arriva a dimissioni o provvedimenti disciplinari, ma in seguito Mark Thompson, il direttore generale che l’ha rilanciata nel ventunesimo secolo prima di diventare amministratore delegato del New York Times e ora della Cnn, ammette: “La maggioranza dei giornalisti era di sinistra”.
Nel 2003 uno scienziato del ministero della Difesa, David Kelly, viene trovato morto suicida a casa propria dopo che un giornale lo indica come fonte anonima di un servizio della Bbc secondo cui il governo di Tony Blair aveva gonfiato (per l’esattezza “sexed up”, reso più sexy) il dossier preparato dai servizi segreti britannici sulle armi di distruzione di massa in possesso di Saddam Hussein, presentato al Parlamento di Westminster come prova per ottenere l’approvazione all’invasione dell’Iraq accanto agli Stati Uniti. La successiva inchiesta condotta da lord Hutton, un magistrato nominato da Blair, scagiona Downing Street e critica aspramente la Bbc, portando alle dimissioni del suo presidente Gavyn Davies e del suo direttore generale Greg Dyke (quest’ultimo di provata fede laburista, ossia dello stesso partito del primo ministro). Il risultato dell’inchiesta, tuttavia, suscita ampio scetticismo da parte dell’opinione pubblica e della stampa progressista, come il Guardian e l’Indipendent.
Fin dai primi anni Duemila la Bbc viene accusata dal governo israeliano, da associazioni ebraiche britanniche e da media conservatori inglesi di favorire i palestinesi nella copertura delle notizie sul conflitto con Israele. Nel 2004, per esempio, Natan Sharansky, ex-dissidente ebreo russo a lungo rinchiuso nel Gulag, poi liberato in uno scambio di prigionieri, emigrato nello Stato ebraico e diventato ministro per la Diaspora, afferma che alla Bbc esiste “un profondo pregiudizio anti israeliano”. Accuse di questo genere si moltiplicano durante la guerra di Gaza iniziata con l’attacco di Hamas nel sud di Israele del 7 ottobre 2023. La Bbc viene accusata di definire i membri di Hamas come “militanti” e non come “terroristi”, e di non dare credito alle giustificazioni delle forze israeliane sugli sforzi per limitare le perdite fra i civili palestinesi. L’episodio più eclatante riguarda un documentario intitolato “Gaza, how to survive in a war zone” (Come sopravvivere in una zona di guerra), cancellato dopo la scoperta che il padre del narratore era un dirigente di Hamas.
Un’altra polemica scoppia quando la Bbc non censura gli slogan lanciati da un cantante al concerto rock di Glastonbury, uno degli appuntamenti dell’estate inglese, e ripresi dal pubblico, che incitano a “uccidere soldati israeliani”.
Dopo la morte nel 2011 di Jimmy Savile, un eccentrico e popolarissimo dj della Bbc, emergono prove di centinaia di abusi sessuali di minori da lui compiuti per anni mentre faceva opere di beneficenza o durante programmi televisivi. Negli anni seguenti varie inchieste rivelano che la Bbc aveva minimizzato le accuse circolate nei confronti di Savile. Un rapporto parlamentare ha affermato che lo scandalo ha lasciato “una macchia indelebile” nella coscienza della Bbc.
Nel 2021 un ex-giornalista della Bbc, Martin Bashir, viene accusato di avere mentito alla principessa Diana per convincerla a dargli una intervista che nel 1995 fece enorme scalpore, rivelando il tradimento coniugale dell’allora principe Carlo con la famosa frase “eravamo in tre in questo matrimonio” riferita alla sua amante Camilla. Entrambi i figli di lady D, William e Harry, condannarono il comportamento della Bbc. Il suo ex-direttore generale, lord Hall, diede le dimissioni da direttore della National Gallery come conseguenza dello scandalo.
Politici, giornalisti e membri della comunità Lgbtq accusano la Bbc di denigrare i diritti e l’identità dei transgender. D’altra parte, c’è chi la accusa di eccesso di politicamente corretto. Un caso recente riguarda una annunciatrice del telegiornale che, leggendo una notizia, dopo avere definito “persone con le mestruazioni” coloro che sono di sesso femminile, ha istintivamente alzato gli occhi al cielo e si è corretta dicendo “donne”.
La Bbc viene spesso accusata di riportare troppo su Londra e non abbastanza sul resto del Paese. In realtà, oltre ad avere sedi e programmi specifici in tutte le regioni del Regno Unito, perfino i programmi di intrattenimento, le serie televisive, le inchieste giornalistiche, dedicano ampio spazio ed energie a riflettere quello che succede in tutta la nazione.
Nel 2018 Carrie Grace, caposervizio delle news sulla Cina, si dimette per protesta perché due colleghi con posizioni analoghe nel desk esteri guadagnano “almeno il 50 per cento in più”. Vengono alla luce altri casi del genere. La Bbc si scusa e cambia i livelli salariali. Un’inchiesta della Commissione sull’Eguaglianza assolve la radiotelevisione pubblica dall’accusa di discriminazione illegale, ma ammonisce che devono esserci “miglioramenti in materia di trasparenza e che si deve ricostruire la fiducia delle donne nell’organizzazione”. Nel 2019 l’ex-calciatore Gay Lineker, conduttore del più seguito programma di sport, accetta un taglio nel proprio salario di 1 milione e 750 mila sterline l’anno, che ne fa comunque il dipendente più pagato della Bbc. Che pubblica una lista annuale dei salari: in tutto, 447 membri del suo staff ricevono più di 100 mila sterline l’anno e 155 più di 178 mila sterline l’anno.
Quest’anno Lineker si è trovato al centro di un altro scandalo, per avere postato sui social un messaggio critico del sionismo insieme all’immagine di un ratto, storicamente considerata un insulto antisemita. È stato l’episodio più discusso di una serie di accuse di antisemitismo rivolte a vari programmi e giornalisti della Bbc. Già protagonista di altre polemiche per avere espresso le sue posizioni politiche progressiste, in particolare contro la politica dei governi conservatori sui migranti, Lineker si è scusato, ha detto di avere fatto un errore non rendendosi conto dell’associazione antisemita dell’immagine postata e ha comunque annunciato che avrebbe lasciato il suo posto in anticipo rispetto a quanto previsto dal contratto. Ha smesso di presentare il suo programma al termine dello scorso campionato.