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 2025  novembre 10 Lunedì calendario

Calenda, Venier, Pioli e gli altri boomer. Se la voglia di tatuaggi arriva dopo i cinquanta

Carlo Calenda è un veterano. L’ultimo tatuaggio che ha mostrato orgoglioso sul polso pochi giorni fa, a 52 anni, è il patriottico tryzub, il tridente ucraino (e l’ambasciata russa gli ha dato del «seguace di nazisti»). Il leader di Azione vanta una discreta collezione (anche Winston Churchill sfoggiava un’ancora stile Braccio di Ferro sull’avambraccio): la A del suo partito, un Spqr ricordo delle Comunali di Roma (ma forse fu solo una decalcomania, fugace come la candidatura) e soprattutto lo squalo che si fece disegnare il giorno prima di sposarsi: «Quando ingrasso pare un tonno. Ero ubriaco, ma forse lo ero di più quando presi la tessera del Pd», ha spiegato in varie riprese. Lui tecnicamente, nato nel 1973, appartiene alla generazione X, ma ormai farsi il tatuaggio non è più roba da marinai/galeotti/rockstar/motociclisti giovincelli, impazza pure tra i boomer (1946-1964) e oltre, senza più limiti d’età. E senza più tormentarsi: «Come diventerà quando sarò vecchio?».
Luciano Spalletti, da poco approdato sulla panchina della Juve, ha avuto qualche problema diplomatico per via dello scudetto numero 3 vinto con il Napoli nel 2023 e inciso a futura memoria sul braccio sinistro a 64 anni. Per molti tifosi juventini un affronto incancellabile. «Per le analisi ho dato l’altro braccio», ha specificato lui imperturbabile, che forse avrà cura di portare le maniche lunghe fino al termine del campionato.
Problema identico lo ha avuto mister Stefano Pioli che a 56 ha festeggiato lo scudetto vinto con il Milan nel 2022 con un tatuaggio commemorativo: un tricolore con il numero 19. I tifosi della Fiorentina non apprezzavano quel pegno d’amore rossonero e comunque non ha portato bene, visto che è stato appena esonerato. Josè Mourinho 3 anni fa (a 59) si è fatto disegnare sulla spalla le tre coppe europee (Champions, Europa League e Conference), per festeggiare un altro triplete.
Non è un affare da soli uomini. Mara Venier a gennaio 2024, quindi a 73 anni, in sincrono con il nipote Giulio, si è tatuata una stellina sul polso destro («Il primo della mia vita, una nonna rock, una pazza»). Il tattoo di coppia, come simbolo di affetto imperituro, è un super-classico per le regine della tv. Antonella Clerici nel marzo 2025, quindi a 61, ha scartato fiori e cuori e si è fatta scrivere «La cultura è libertà» sul braccio con la figlia Maelle. «Un mio mantra, glielo ripeto da quando è piccola». Prima di loro, nel novembre 2024, avevano optato per il tatuaggio gemello Michelle Hunziker (allora 47) e la figlia Aurora Ramazzotti. «Ci inchiostriamo». Una sulla nuca e l’altra sull’interno del braccio. Scritta in tedesco: Liebe ohne Leiden, ovvero «Amore senza sofferenza». «Un augurio d’amore di una mamma per sua figlia (che l’ha già trovato) e di una figlia per sua mamma (che lo troverà). Ti amo».
Nel 2019 la grande attrice britannica Helen Mirren, a 74 anni, dichiarò di essere pronta per un nuovo tatuaggio, da aggiungere alle due V intrecciate sulla mano sinistra. Anche Judy Dench, classe 1934, la M di 007, nel 2016 a 81 anni si è fatta incidere Carpe diem sul polso destro. Alla mostra del cinema di Venezia 2019 a 75 anni svelò al mondo il suo sulla schiena (fatto anni prima) persino madame Catherine Deneuve, oui. L’attrice americana Susan Sarandon nel 2019, a 73 anni, mostrò un uccello che vola dalla gabbia, appena dipinto sul braccio destro da Joshua Lord, tatuatore di celebrità. «Non sei mai troppo vecchio per farti un tatuaggio».