Corriere della Sera, 10 novembre 2025
Spese, green pass e sanzioni. Report all’attacco del Garante
Report torna all’attacco del Garante della privacy. Nella puntata, andata in onda ieri sera, se ne mette in dubbio l’indipendenza, spiegando, tra l’altro, i rapporti tra il presidente del Garante della privacy, Pasquale Stanzione, salernitano, l’ex ministro Gennaro Sangiuliano (a tutela del quale è stata comminata la sanzione a Report) e Salvatore Sica, fratello di Silverio, legale dello stesso Sangiuliano. Il collegamento tra loro, osserva Report, sarebbe l’Università di Salerno, presso cui sono docenti Stanzione e Salvatore Sica, e la sua scuola di giornalismo, diretta, fino alla chiusura, da Sangiuliano. Questa familiarità, secondo Report, avrebbe dovuto indurre Stanzione ad astenersi sul caso Sangiuliano.
Quanto a Ginevra Cerrini Feroni, vicepresidente di nomina leghista, la puntata si intrattiene sulle spese ingenti di una trasferta a Tokio, fatta in business class, richiesta espressamente, anche in altre trasferte, da lei come da Ghiglia. In varie note spese comparirebbero hotel cinque stelle, ristoranti costosi, lavanderie e servizi di parrucco e persino la carne acquistata dal presidente in una famosa macelleria di Roma. Anche sul quarto membro del Collegio, Guido Scorza, di nomina M5S, si avanzano dubbi di conflitti d’interesse su alcune pronunce che lo avrebbero coinvolto per la sua precedente attività di avvocato e sui quali Scorza dice di essersi astenuto.
E si arriva al caso del green pass ai tempi del Covid, nel 2021, su cui il Garante molto critico avanzò alla fine un ammonimento per profili non in linea con le norme sulla privacy. Una posizione che Ghiglia, secondo Report, avrebbe anticipato a Giorgia Meloni, allora leader dell’opposizione e contraria al green pass, permettendole di commentare trionfante quel provvedimento in tempo reale. Ranucci si sofferma sul fatto che gli stipendi dei membri del collegio, furono portati a 240 mila euro, grazie a una norma infilata in un decreto dal governo Draghi, poco dopo la pronuncia sul green pass. Circa le notizie riportate, Ranucci sottolinea di aver richiesto l’accesso agli atti ma di aver ricevuto il rifiuto del Garante.
Nella puntata si parla anche della presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo, e dei suoi rapporti con lo zio, vicino a ambienti eversivi di destra, coinvolti in stragi. E di una foto in cui è ritratta con un busto di Benito Mussolini e la manager dello spettacolo Pamela Pellicciolo, sotto la frase “Stiamo lavorando con nonno Benito per creare il nostro angolo di relax”. Una foto del 2015, quando Colosimo era già stata consigliera regionale di FdI e era stata candidata alla Camera. «Ho fatto una stronzata» commenta Colosimo, sostenendo di non aver simpatie per Mussolini di cui non ha mai approvato le leggi razziali.