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 2025  novembre 09 Domenica calendario

Informazione politica, fiducia in calo: tengono giornali e radio

Il panorama dell’informazione in ambito politico sta mutando rapidamente, in questi anni. Nuovi media, nuovi canali, nuovi formati si affiancano a quelli tradizionali contribuendo a rendere più complessa l’odierna «infosfera». In questo caos, cresce la tendenza dei cittadini a chiudersi nella propria «bolla» informativa e a rifiutare il confronto con chi la pensa diversamente. Sono alcuni dei temi al centro dell’indagine realizzata da Ipsos Doxa in occasione della seconda edizione del Brand Journalism Festival e che verrà presentata al Talent Garden di Roma martedì 11 novembre.
I risultati delineano un’immagine in chiaroscuro dell’informazione politica in Italia. Si assiste ad un calo generalizzato della fiducia nei media da parte degli italiani: il 64% degli intervistati dichiara una fiducia minore rispetto a cinque anni fa. Ma è una crisi trainata soprattutto dai «nuovi» media: podcast, social network e influencer sono tutti abbondantemente sotto la soglia del 50%. I media «tradizionali» (televisione, radio e giornali) continuano invece a godere della fiducia della maggioranza dei cittadini. I giornali cartacei, ad esempio, ottengono un 60% di fiducia e si piazzano al secondo posto dopo la radio (63%). È poi certamente un buon segnale per il futuro il fatto che i giovani della Generazione Z (fino ai 28 anni) dichiarino livelli di fiducia pari o addirittura superiori alla media della popolazione (si arriva al 62% per i giornali cartacei).
È però preoccupante il fatto che i giovani siano più propensi a barricarsi su posizioni identitarie e si stiano disabituando al confronto tra punti di vista diversi. È una tendenza generalizzata tra i cittadini, ma che cresce proprio nelle generazioni più giovani. Il 41% della GenZ dichiara di sentirsi «a disagio» nel parlare di politica con persone che non condividono le proprie idee (dato medio su tutta la popolazione 33%) e la maggior parte di loro (il 64%) tende a confrontarsi solo con chi ha opinioni simili (dato medio 55%), mentre il 47% si fida maggiormente delle notizie che provengono da fonti di cui condivide l’orientamento (dato medio 44%). Si delinea così una fetta di popolazione – circa un italiano su sei, uno su cinque tra i giovani – che possiamo considerare pienamente immersa nella propria «bolla» informativa: si informa tramite fonti «assonanti», si confronta solo al proprio interno ed è infastidita dal dialogo con l’esterno.
Non sorprendentemente, queste persone tendono anche a vivere la politica in chiave identitaria. Elettori di partiti diversi sono, nella loro visione, persone appartenenti a mondi diversi sotto ogni punto di vista: distinte non solo dalla visione del mondo e dai valori personali e politici (lo crede il 55% degli italiani) ma anche da caratteristiche culturali (come il livello di istruzione, elemento distintivo per il 53%), da interessi economici e sociali (per il 50%), addirittura dallo stile di vita (per il 53%) e dall’appartenenza geografica (per il 44%).