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 2025  novembre 07 Venerdì calendario

E Singapore usa la frusta contro i tecno-imbroglioni «Punizioni esemplari»

Scoraggiare i reati a colpi di frusta. È cruenta la risposta di Singapore all’impennata di truffe online che ha investito il Sud-Est asiatico. Martedì il parlamento ha approvato una nuova legge che introduce la fustigazione come pena per i truffatori. Almeno sei bastonate alla schiena, fino a un massimo di ventiquattro, saranno inferte agli autori di raggiri telefonici e digitali. Anche i membri e i reclutatori delle organizzazioni criminali specializzate in truffe rischieranno la stessa punizione, mentre il limite di colpi sarà di dodici per chi ricicla il denaro ottenuto con le frodi sul web.
«Le truffe sono di gran lunga il crimine più diffuso oggi a Singapore – ha dichiarato Sim Ann, viceministra degli Affari Interni, durante la seduta parlamentare -. Rappresentano il 60% di tutti i reati denunciati». Nella città-Stato, le vittime hanno perso circa 2,9 miliardi di dollari americani dal 2020, con un record di almeno 840 milioni di dollari in perdite lo scorso anno, secondo i dati della polizia locale, che ha documentato oltre 51 mila casi. Nella prima metà del 2025, il valore complessivo delle truffe a Singapore ha sfiorato i 385 milioni. Ma il problema ha una portata globale. Nella capitale finanziaria i gruppi criminali sentono che i loro soldi sono al sicuro. Così le cybermafie stabiliscono basi operativi nel Paese, gestendo frodi telematiche internazionali dai loro uffici. Come la società cambogiana Prince Holding Group, che guadagnava miliardi costringendo decine di lavoratori migranti a truffare le persone online. Prima di finire nel mirino delle autorità statunitense e britanniche, l’impero veniva amministrato dall’ottavo piano di un edificio di Singapore, con tanto di tavolo da biliardo, sala karaoke e bar privato per fumatori di sigari. Tra le tecniche di raggiro più diffuse, ci sono le finte relazioni sentimentali: tramite false identità, gli operatori si fingono innamorati delle vittime, per poi convincerle a farsi inviare denaro. Per contrastare i pericoli dell’era digitale, Singapore ha scelto una punizione antica. Nell’isola la fustigazione è rimasta come retaggio coloniale importato dagli inglesi e viene inflitta anche per gravi reati sessuali, rapina e vandalismo. E adesso anche i truffatori saranno spogliati, legati a un supporto di legno e poi feriti sulla schiena a bastonate.