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 2025  novembre 07 Venerdì calendario

Il centrodestra lo insulta, però in Sicilia torna il Superbonus

“La più grande truffa ai danni dello Stato”. È il modo in cui Giorgia Meloni ha definito il Superbonus, bollando come una sciagura l’iniziativa nel settore edilizio del governo Conte. Eppure in Sicilia, proprio i colleghi della maggioranza di governo, guidati dal governatore Renato Schifani, hanno approvato nei giorni scorsi con la legge di stabilità 2026 un piano per “sostenere il settore dell’edilizia”, stanziando per il triennio 2026-2028 la somma di 15 milioni annui per consentire ai siciliani di ristrutturare casa.
Il Superbonus in salsa sicula sarà destinato alle persone fisiche e ai condomini che desiderano realizzare interventi di consolidamento strutturale, riqualificazione energetica delle facciate, interventi di efficientamento energetico e quelli per l’autoconsumo da fonti rinnovabili. La misura prevede spese massime per ciascuna unità immobiliare e un’intensità dell’aiuto pari al 50 per cento delle spese ammissibili. “Continuiamo a sostenere chi realizza investimenti in Sicilia, siano imprese o cittadini”, dice Schifani. Ma non è la prima volta che nell’isola si rispolvera una delle iniziative contiane tanto detestate a Roma. È già successo con il Reddito di cittadinanza, abolito dal governo e riproposto a febbraio scorso in Sicilia con il nome di “Reddito di povertà”. La Regione ha stanziato 30 milioni di euro per un contributo economico destinato a chi risiede nell’isola da almeno 5 anni, con un Isee inferiore ai 5 mila euro. “Dopo il Reddito di cittadinanza rivisto (male) e camuffato, Schifani prova ad andare in soccorso all’edilizia che annaspa dopo la fine dei benefici del 110%, che evidentemente andava sì migliorato, ma non sabotato e poi cancellato, condannando a morte il settore”, commenta il coordinatore siciliano M5S, Nuccio Di Paola.