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 2025  novembre 07 Venerdì calendario

Lavrov assente, mistero a Mosca. “Ha perso i favori di Putin”

Non ha guidato la delegazione russa al vertice Asean lo scorso ottobre, non rappresenterà Mosca al G20 in Sudafrica a fine mese e mercoledì è stato l’unico assente al Consiglio di Sicurezza di mercoledì. Quanto è bastato ad alcuni media e canali Telegram d’opposizione per scrivere che il ministro degli Esteri Sergej Lavrov sarebbe «caduto in disgrazia»: starebbe scontando il rinvio del vertice tra Vladimir Putin e Donald Trump a Budapest seguito alla sua «tesa» telefonata col segretario di Stato americano Marco Rubio. Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha liquidato le speculazioni dicendo che «in queste notizie non c’è nulla che corrisponda alla realtà. Potete confermare senza dubbio che Lavrov lavora come ministro degli Esteri». Ma le supposizioni continuano a circolare.
Il primo a notare l’assenza del ministro al Consiglio di Sicurezza del 5 novembre è stato il giornalista di Kommersant Andrej Kolesnikov. Una riunione per di più «storica» dove Putin aveva incaricato i suoi funzionari di valutare se prepararsi alla ripresa dei test nucleari dopo 35 anni fa.
«Fonti informate» avrebbero riferito a Kolesnikov che Lavrov era «assente di comune accordo». Formula che non ha fatto che alimentare le speculazioni. Anche perché, il giorno prima, Putin aveva nominato per decreto il vicecapo dello staff dell’amministrazione presidenziale Maksim Oreshkin alla testa della delegazione russa al G20 del 22 e 23 novembre a Johannesburg.
Finora era sempre stato Lavrov a fare le veci di Putin le volte che era stato costretto ad abdicare a qualche evento internazionale a causa del mandato d’arresto internazionale per “crimini di guerra”, come nel 2022 al G20 di Bali o quest’anno al vertice Brics in Brasile. E a fine ottobre era stato il vicepremier Aleksej Overchuk a guidare la delegazione russa al summit dell’Associazione delle Nazioni del Sudest asiatico (Asean), capitanata solitamente da Lavrov.
Le “assenze” del ministro, hanno notato i social, sarebbero iniziate dopo la sua «tesa» telefonata del 21 ottobre con Rubio che avrebbe dovuto gettare le basi per un vertice tra i due leader a Budapest. Secondo Reuters, Lavrov avrebbe però «preteso troppo» tanto da spingere il segretario di Stato a consigliare a Trump di annullare l’incontro. Al rinvio del summit erano poi seguite le sanzioni contro Rosneft e Lukoil, le prime dal ritorno di Trump alla Casa Bianca.
Qualcuno al Cremlino – secondo il canale Telegram solitamente ben informato Nezygar designato come “agente straniero” – ne avrebbe approfittato per accusare di «sabotaggio» il ministro più longevo dell’era putiniana, 21 anni su 76 anni alla guida del dicastero degli Esteri.
Lavrov avrebbe avuto «una seria conversazione» con Putin e ora sarebbe «demoralizzato» perché «si è trovato al centro di un complotto». «Molti pensano che stia seguendo le orme» dell’ex ministro della Difesa Sergej Shojgu che, dopo i ritiri dal fronte ucraino nell’autunno 2022 e l’ammutinamento di Wagner nel 2023, nel maggio 2024 fu nominato a capo del Consiglio di Sicurezza. Lavrov, continua Nezygar, «ha perso il favore di Putin» ed «è costretto a diffondere fughe di notizie per dimostrare la sua innocenza», ma la sua unica colpa, se mai ne ha avuta una, sarebbe stata credere che «il suo approccio più duro e basato sui principi riflettesse la posizione di Putin».