Avvenire, 6 novembre 2025
«Commissione d’inchiesta per Attanasio»
È partita con una gamba zoppa la proposta di legge per istituire una commissione parlamentare d’inchiesta che faccia finalmente luce sull’omicidio dell’ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo. Ieri in Senato, insieme ai familiari delle vittime dell’agguato in Congo del 22 febbraio 2021, c’erano solo i rappresentanti dell’opposizione a sostenere l’iniziativa promossa dal senatore Marco Lombardo (Azione). Le forze della maggioranza invece hanno disertato in blocco. Salvatore Attanasio, papà dell’ambasciatore, non ha nascosto l’amarezza: «L’assenza della maggioranza è stato un silenzio rumoroso che lascia molti dubbi e interrogativi. Perché attorno alla figura istituzionale di Luca, che ha onorato il nostro tricolore con l’estremo sacrificio, non si stringe tutto il Parlamento? Dove sono finiti i valori della nostra costituzione? Valgono forse a secondo delle convenienze? Il dubbio che si voglia nascondere la verità è legittimo. E questa si chiama omertà, complicità. Prima o poi qualcuno ne risponderà». La proposta di legge è stata sottoscritta dall’intero centrosinistra: sarà recapitata al presidente del Senato Ignazio La Russa per chiedergli di avviare l’iter istituzionale previsto, anche se con queste premesse l’approvazione appare difficile. La proposta di legge include anche la richiesta di verità per Mario Paciolla, il cooperante italiano trovato morto in Colombia 2020: era in Sudamerica per osservare per conto dell’Onu il rispetto del trattato di pace tra Farc e governo. La polizia colombiana archiviò in fretta il caso come suicidio, versione mai contestata dall’Italia. Proprio il legame con le Nazioni Unite è il filo rosso che unisce le vittime: Attanasio e Iacovacci erano infatti in missione nella turbolenta regione del Nord Chivu con il Pam, il programma alimentare mondiale che ha sede a Roma.
«Sappiamo bene che si tratta di due distinte vicende – ha spiegato il senatore Lombardo -. La proposta di legge in esame prevede l’istituzione di due sottocommissioni che lavoreranno in modo autonomo e distinto». Lombardo ha chiarito che «lo scopo della commissione d’inchiesta non è politico; noi vogliamo solo accertare la verità e la giustizia, conoscere i nomi degli autori materiali, i mandanti e i moventi di questi omicidi». Si partirà, secondo Lombardo, da due punti fermi: in Congo «fu un omicidio politico e come tale va indagato nel contesto ambientale in cui è maturato». Quanto a Mario Paciolla, «non si è suicidato: aveva in tasca un biglietto aereo per rientrare in Italia, sapeva di essere in pericolo di vita e la scena del crimine è stata alterata». Il senatore ha chiuso rivolgendo un appello affinché «per una volta i parlamentari italiani di maggioranza e opposizione possano unirsi in una battaglia di coraggio per chiedere verità e giustizia per la memoria di questi valorosi uomini».