repubblica.it, 6 novembre 2025
La carica degli influencer e delle altre partite Iva: 18mila euro all’anno e pensioni a rischio
Influencer, insegnanti di yoga, tecnici dell’ITC: i professionisti non iscritti a ordini professionali sono le uniche categorie in crescita tra i lavoratori autonomi, ma si tratta ancora di lavoro poco tutelato e, a parte alcuni casi di eccellenza, poco remunerativo. Nonostante la crescita complessiva, la media dei redditi è intorno ai 18 mila euro lordi annui: nel 2015 non arrivava a 17 mila euro, quindi ci sono passi in avanti, ma non abbastanza per garantire una pensione adeguata. Ad accendere il faro sulle nuove professioni “non ordinistiche” Confcommercio, che oggi nella sua sede ospita un convegno dal titolo: “Professionisti al centro: è possibile un welfare più inclusivo?”.
I professionisti non iscritti a un ordine professionale versano i contributi alla gestione separata dell’Inps, che infatti tra il 2015 e il 2024, grazie all’emersione delle nuove professioni, ha visto un aumento del numero dei professionisti iscritti del 68%. A crescere soprattutto le donne (+91%), che oggi rappresentano quasi la metà del totale (47%). L’età media resta stabile attorno ai 44 anni, con una concentrazione di oltre il 50% nelle fasce 25-44 anni. Nel 2024 i professionisti esclusivi sono 436mila, il quadruplo di chi esercita una libera professione come secondo lavoro (107mila). La contribuzione “concorrente” diventa prevalente nella classe di età più elevata – 70 anni e oltre – dove solo il 18% dei professionisti contribuisce in maniera esclusiva. In totale gli iscritti sono arrivati a 544mila.
E concentrata nel Centro-Nord
La maggior parte degli occupati si ritrova in Lombardia, seguita da Lazio, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e Toscana. Tuttavia se si guarda al tasso di crescita, tra il 2015 e il 2024, le Regioni che hanno avuto un incremento oltre la media sono Lazio, Calabria, Sicilia e Sardegna; mentre Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria sono le regioni con la crescita sotto la media regionale nazionale.
Consulenti e formatori di management, amministratori di condominio; designer; wedding planner; influencer/content creator; insegnanti di yoga; professionisti di benessere, movimento, pilates ed esercizio fisico; consulenti finanziari; professionisti della prevenzione e sicurezza sul lavoro; professionisti ICT; guide turistiche; informatori cosmetici qualificati, business designer, family officer, interpreti, project manager, insegnanti metodo Feldenkrais. L’elenco dei nuovi professionisti è molto lungo. Tentativi di avviare la costituzione di nuovi ordini professionali si riscontrano soprattutto tra gli influencer, che hanno già costituito diverse associazioni per tutelare maggiormente la categoria. E l’Agcom ha appena pubblicato il modulo che dovranno compilare i content creator con più di 500mila follower per l’iscrizione all’albo pubblico.
Crescono i redditi complessivi, ma il reddito medio non supera i 18 mila euro annui, anche per il costante ingresso di giovani con redditi più bassi. Anche i contributi seguono questa dinamica: stabili nella media, in parte sostenuti dall’aumento delle aliquote. La quota aggiuntiva dello 0,72%, destinata a maternità, malattia e assegni familiari, finanzia prestazioni in aumento del 50% negli ultimi sei anni, mentre le erogazioni assorbono circa un terzo delle contribuzioni. Le simulazioni previdenziali mostrano uno scenario preoccupante: un professionista della Gestione Separata che inizia a contribuire a 30 anni e si pensiona a 67 perderà oltre la metà del reddito una volta in pensione. Infatti il tasso di sostituzione lordo (rapporto tra pensione e ultimo reddito) si aggira attorno al 45-46%, mentre quello netto scende fino al 40% per i redditi medi. Addirittura chi entra più tardi nella Gestione Separata (ad esempio a 35 anni) vede peggiorare ulteriormente gli indicatori, con pensioni che non superano il 37-41% dell’ultimo reddito.
La proposta di legge
«È in discussione alla Commissione Lavoro della Camera una proposta di legge del Cnel, di riordino complessivo delle professioni, dedicata al welfare dei professionisti iscritti alla gestione separata dell’Inps», spiega il sottosegretario alle Imprese e Made in Italy Massimo Bitonci. Nel frattempo, però, rileva Anna Rita Fioroni, presidente Confcommercio Professioni, dei nuovi professionisti «colpisce il divario strutturale tra le prestazioni di welfare della gestione separata Inps e le contribuzioni corrispondenti. Ciò significa che i professionisti iscritti in via esclusiva ottengono prestazioni di welfare (esempio indennità per ricovero ospedaliero, malattia, assegni per il nucleo familiare, maternità e paternità e congedo parentale) di molto inferiori alla contribuzione pagata. Lo stesso vale per l’indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa ISCRO, il recente ammortizzatore sociale per i lavoratori autonomi professionali».
Il rapporto di Confcommercio, spiega, «dimostra che il tenore di vita del professionista si ridurrà drasticamente una volta pensionato; sarà fondamentale pensare a strumenti di integrazione della pensione futura che Confcommercio sta già offrendo nell’ambito della previdenza di secondo pilastro, con il Fondo Fonte»