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 2025  novembre 06 Giovedì calendario

Capitale dell’arte, Salvini rimprovera Giuli: “Alba è di sinistra”

«Alessandro, tra tutte le città candidate proprio l’unica amministrazione di centrosinistra dovevi scegliere…». Matteo Salvini non si unisce al coretto di Vasco. Nel bel mezzo del Consiglio dei ministri, mentre il titolare della Cultura, Alessandro Giuli, assegna ufficialmente al comune di Alba, provincia di Cuneo, il titolo di “Capitale italiana dell’arte contemporanea” per il 2027, il vicepremier leghista storce la bocca. La scelta non lo convince politicamente. E si fa sentire, con quella che è una battuta, certo, ma che racconta bene il suo giudizio. Due settimane fa, il 17 ottobre, il capo del Mic aveva celebrato il conferimento del titolo alla cittadina piemontese guidata dal centrosinistra (e che in realtà è anche il feudo del governatore azzurro Alberto Cirio, che abita lì). Giuli aveva annunciato la decisione a modo suo, canticchiando a sorpresa in conferenza stampa uno dei ritornelli più conosciuti del rocker di Zocca, “Sei chiara come un’alba”.
Il segretario del Carroccio non fischietta il motivetto. Anzi, davanti a Meloni esprime appunto riserve, perché «Alba è guidata da un’amministrazione di centrosinistra». Ed era pure, si lamenta, l’unica papabile schierata da quel lato dell’agone politico. Voci dall’esecutivo: Salvini tifava forse per Foligno? Le altre città finaliste in gara oltre ad Alba erano difatti Foligno, guidata da un sindaco della Lega, in aggregazione con Spoleto con il progetto “Foligno-Spoleto in Contemporanea”, poi Pietrasanta, sempre guidata dal centrodestra, con il progetto “Essere arte. O dell’umanità dell’arte”, e infine Termoli, che ha il primo cittadino di Forza Italia, con “Traiettorie contemporanee”. Solita guerra dei campanili in maggioranza?
Giuli, meloniano di ferro, risponde quasi scrollando le spalle. Rivendicando l’autonomia dei suoi uffici: «Non sono io né il ministero della Cultura a decidere, è stata una commissione indipendente». E la giuria si è espressa, ricorda, «all’unanimità». Il successore di Sangiuliano riprende allora la sua relazione, facendo finta di nulla, esaltando «l’eccellente capacità» della cittadina piemontese «di coniugare rigenerazione territoriale, innovazione artistica e partecipazione diffusa». La kermesse nel Cuneese, a suo dire, diventerà «un appuntamento di rilievo internazionale».