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 2025  novembre 05 Mercoledì calendario

Trump nega ai detenuti migranti la comunione, Leone XIV: “I diritti spirituali sono di tutti”

Se non una critica frontale, certo un avvertimento: papa Leone XIV interviene pubblicamente a favore degli immigrati detenuti negli Stati Uniti, a seguito del giro di vite dell’amministrazione Trump, e se a Chicago, la sua città natale, è stato vietato ai sacerdoti cattolici di dare la comunione ai migranti detenuti, il Pontefice si rivolge direttamente alle autorità del Paese affinché consentano “agli operatori pastorali di occuparsi dei bisogni di queste persone”.
Leone XIV si è fermato a rispondere ai giornalisti all’uscita da Villa Barberini, a Castel Gandolfo, prima di rientrare in Vaticano. “Le autorità”, gli ha domandato una cronista statunitense, “hanno vietato ai cattolici il diritto di dare la comunione ai migranti detenuti. Ha qualche consiglio su come ricevere la comunione spirituale quando non possono riceverne una vera? E anche, quali diritti dovrebbero avere i migranti detenuti?”. Leone XIV ha risposto premettendo che “il ruolo della Chiesa è quello di predicare il Vangelo. Solo un paio di giorni fa”, ha proseguito, “abbiamo sentito il Vangelo di Matteo, capitolo 25, in cui Gesù dice molto chiaramente: alla fine del mondo ci verrà chiesto: come avete accolto lo straniero? Lo avete accolto e accolto o no? E penso che ci sia una profonda riflessione da fare su ciò che sta accadendo”, ha sottolinea poi Leone. “Molte persone che hanno vissuto per anni e anni senza mai causare problemi sono state profondamente colpite da ciò che sta accadendo in questo momento. Bisogna prendere in considerazione anche i diritti spirituali delle persone detenute. Inviterei certamente le autorità”, ha rimarcato il Papa, “a consentire agli operatori pastorali di occuparsi dei bisogni di queste persone. Molte volte sono state separate dalle loro famiglie per un lungo periodo di tempo, nessuno sa cosa stia succedendo... ma i loro bisogni spirituali dovrebbero essere rispettati”.
Se il Pontefice ha evitato, nelle scorse settimane, di commentare direttamente i raid dell’Ice, l’agenzia federale statunitense responsabile del controllo dell’immigrazione, nei confronti dei migranti, si è espresso più volte in difesa degli immigrati in ogni Paese. Quando ha ricevuto i movimenti popolari internazionali ha denunciato le “misure sempre più disumane” contro i migranti trattati come “spazzatura”. E, sempre lasciando Castel Gandolfo, nelle scorse settimane, aveva preso le difese di un senatore democratico impegnato a favore dei migranti, ma attaccato dai trumpiani “pro life” per il suo sostegno al diritto d’aborto, precisando che “chi dice di essere contro l’aborto ma a favore della pena di morte non è veramente pro life”.