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 2025  novembre 05 Mercoledì calendario

Arriva lo scudo penale di FdI per le forze dell’ordine. Donzelli: “Con noi hanno le spalle coperte”

Arriva lo scudo penale per le forze dell’ordine. Nessuna indagine se si spara per legittima difesa. “Un agente non dovrà più essere sottoposto all’umiliazione di essere indagato per aver compiuto il suo dovere”: il primo a parlare per presentare la proposta di legge targata Fratelli d’Italia è Andrea Delmastro. Il sottosegretario alla Giustizia porta come esempio “il carabiniere di Rimini che si è trovato a fronteggiare un uomo che aveva già accoltellato quattro persone. Il carabiniere ha prima sparato in basso e poi quando quest’uomo si è avvicinato brandendo un coltello, il carabiniere ha sparato. Io ritengo che l’iscrizione nel registro degli indagati sia stato un atto voluto e non dovuto”.
Tutto ruota attorno all’articolo 335 del codice di procedura penale, secondo cui “il pm iscrive immediatamente, nell’apposito registro custodito presso l’ufficio, ogni notizia di reato che gli perviene o che ha acquisito di propria iniziativa”. Con la proposta di legge si punta a introdurre un passaggio preliminare, per consentire ai magistrati di verificare se esistono giustificazioni reali quali la legittima difesa, lo stato di necessità o l’adempimento di un dovere.
In pratica, al pm vengono concessi sette giorni di tempo per valutare se il fatto sia “effettivamente antigiuridico” o se rientri “in una delle ipotesi che escludono la punibilità”. Se da questi accertamenti si prova che il comportamento dell’accusato sia stato legittimo, il pubblico ministero presenta al giudice richiesta di archiviazione. Al contrario scatta l’iscrizione nel registro degli indagati.
Vale per tutti i cittadini, ma Fratelli d’Italia in conferenza stampa non nasconde che sia rivolto espressamente alla “difesa della forze dell’ordine”. Delmastro parla di “un’Italia che adesso non si volta più dall’altra parte di fronte all’ineluttabilità di certa gente che mortifica le forze dell’ordine. Nessuno deve essere indagato se agisce per legittima difesa”.
E il responsabile organizzazione del partito Giovanni Donzelli sottolinea che con Fratelli d’Italia al governo “gli agenti hanno le spalle coperte. Non c’è più uno Stato che ha il dubbio da che parte stare. C’è stato qualche magistrato che ha detto ‘lo prevede la legge e dobbiamo iscrivere l’agente nel registro degli indagati’. Se il problema è la legge cambiamo la legge”. E adesso, fa sapere il capogruppo alla Camera Galeazzo Bignami, si lavorerà affinché la proposta venga calendarizzata al più presto.