repubblica.it, 5 novembre 2025
Vendita di San Siro, si indaga per turbativa d’asta. Firmato il rogito con Inter e Milan
Il produttore artistico Claudio Trotta è stato sentito questa mattina in procura a Milano dai pm che seguono l’inchiesta sulla vendita dello stadio San Siro a Milan e Inter. In una stanza al quarto piano del Palazzo di Giustizia, oltre al promoter, ci sono i magistrati Giovanna Cavalleri e Paolo Filippini, titolari del fascicolo sul Meazza. Con loro anche il collega Giovanni Polizzi e gli investigatori del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza. Da quanto si è saputo, la Procura indaga per turbativa d’asta.
Le indagini sulla cessione (e la conseguente demolizione) della Scala del calcio vanno dunque avanti, nelle ore in cui fra l’altro dovrebbe essere firmato il rogito per la vendita.
Inizialmente l’inchiesta – che in un altro filone vede coinvolta anche la Corte dei conti – puntava sul “vincolo” su San Siro e quindi sulla possibilità di abbatterlo o meno. Adesso però il ventaglio di approfondimenti della procura si allarga. Per questo non è un caso che sia sentito Trotta.
Lo scorso aprile è emersa la notizia che il fondatore di Barley Arts avrebbe voluto fare un’offerta (insieme ad altri operatori dello spettacolo) per lo stadio. Circostanza che lui stesso ha rivelato con una lettera aperta al sindaco di Milano, Beppe Sala, e ai consiglieri comunali. Ma l’operazione si era dovuta fermare.
Trotta dice ai cronisti dopo la testimonianza: “Nel 2019 Inter e Milan dicevano di demolire e fare uno stadio nuovo e avevano fatto tre progetti. Io ero intervenuto personalmente e come comitato, dicendo che bisognava fare un bando internazionale per la ristrutturazione e la futura gestione dello stadio dopo la fine della concessione nel 2030. Questo è ciò che ho sostenuto in tutti questi anni”.
Aggiunge Trotta che il bando avrebbe dovuto prevedere tre punti principali: “Abbandonare il terzo anello e fare una struttura portante e di quelle apribili per usarlo 365 giorni all’anno”; poi “un prato retrattile utile un giorno per il rugby e un giorno per i concerti”; infine “il miglioramento dei servizi per il pubblico”. Inoltre “non c’era alcuna necessità di aumentare gli spazi corporate”. Trotta racconta di aver incontrato il sindaco Beppe Sala e il direttore generale del Comune Christian Malangone. “Ho portato da Sala un interlocutore, la SM Global. Abbiamo detto: vogliamo un bando pubblico e noi parteciperemo per la ristrutturazione e la gestione futura, con o senza le due squadre”. Ma Sala “ha fatto un avviso di interesse pubblico che non era un bando, e si parlava di una area per fare operazione immobiliare”.
San Siro passa a Inter e Milan, firmato il rogito
E proprio questa mattina lo stadio di San Siro passa di proprietà. È stato firmato questa mattina il rogito che prevede la vendita dello stadio e delle aree limitrofe da parte del Comune di Milano a Inter e Milan. La firma del rogito fa seguito alla delibera di vendita approvata dal Consiglio comunale lo scorso 29 settembre. Il prezzo di vendita di stadio e aree è di 197 milioni di euro.
"La realizzazione del nuovo stadio e dell’intervento di rigenerazione urbana per l’area di San Siro rappresentano un nuovo capitolo per la città di Milano e per entrambi i Club”. Inter e Milan commentano così la firma dell’atto per l’acquisto del Meazza. “Questo importante traguardo – aggiungono le due società in una nota congiunta – riflette le ambizioni condivise da Milan e Inter e dalle rispettive proprietà, RedBird e fondi gestiti da Oaktree, per un successo sportivo a lungo termine e per un investimento che permetterà di creare valore a supporto della crescita sostenibile di entrambe le società”.