Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  novembre 05 Mercoledì calendario

Germania, polemica per le parole di Merz sui rimpatri: “In Siria la guerra è finita”

“Non c’è più alcun motivo per chiedere asilo in Germania”. Friedrich Merz ha tentato di porre la parola fine a una polemica che si trascinava da una settimana e stava di nuovo dilaniando la maggioranza (stavolta i conservatori). Per il cancelliere “la guerra civile in Siria è finita” e i siriani possono – o devono – tornarsene a casa.
Il dibattito è nato quando il ministro degli Esteri Johann Wadephul, esponente della Cdu e vicinissimo a Merz, di ritorno da Harasta, uno dei quartieri distrutti della periferia di Damasco ha espresso dubbi sulla fattibilità dei rimpatri in un Paese ancora devastato da un decennio di guerra civile. “Qui le persone non possono ancora vivere dignitosamente”, ha osservato.
Apriti cielo. Critiche esplicite sono piovute anzitutto dal suo stesso partito: il capo della cancelleria Thorsten Frei ha detto che “giovani uomini di origine araba e sunnita sicuramente non sono a rischio persecuzione o povertà”. Il vicecapogruppo dei cristianodemocratici Guenter Krings ha sollecitato i siriani a tornare in patria anche “per ricostruire il Paese”. Il capogruppo Jens Spahn ha accusato il ministro persino di rovinare l’immagine della coalizione. Ma nella discussione è intervenuto anche il segretario generale della Spd, Tim Kluessendorf, che ha ricordato l’intesa scolpita nel contratto di coalizione che impegna il governo Merz a rimpatriare i profughi che si siano macchiati di reati.
Dal Ghana, però, è arrivato il sostegno a Wadephul del presidente della Repubblica, Frank-Walter Steinmeier: “Qualcuno che si trova di fronte alle macerie di una guerra, esprime il proprio sgomento e si chiede ad alta voce se sia possibile vivere lì: a questo sgomento si può anche lasciare spazio per un po’”, ha sottolineato, con esplicito riferimento alle parole del ministro degli Esteri.
In Germania vivono attualmente quasi un milione di siriani. Il governo è riuscito a far tornare volontariamente in patria circa duemila persone dall’inizio dell’anno, ma il tentativo di respingere i profughi con la fedina penale sporca, osserva una fonte governativa, non sarà facile. Perché dovrà essere concordata con il governo di Damasco.