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 2025  novembre 04 Martedì calendario

Reo con fesso

Per giudicare l’intervista di Nordio al Corriere, bisognerebbe sapere a che ora del giorno è stata raccolta. Ma, dalle fesserie che contiene, si direbbe molto tardi. Il presunto ministro della Giustizia giura di separare le carriere per fare un favore ai magistrati: li “svincola dalle correnti” e ne “consacra l’indipendenza”. Tant’è che “molti” lo ringraziano, ma “nella riservatezza”, sennò il babau li punisce. Purtroppo nella stessa risposta paragona la gran parte dei magistrati, riuniti nell’Anm e contrari alla schiforma, ad animali non particolarmente astuti: “nessun tacchino si candida al pranzo di Natale”. Ergo il gentile omaggio serve a cucinare tutti i magistrati in padella. Infatti sono quasi tutti per il No, a parte i tacchini del Sì, che saranno entusiasti della qualifica. Non contento della prima confessione, il Guardagingilli ne fa una seconda. Dopo aver giurato “mai il pm sotto l’esecutivo”, spiega che “il governo Prodi cadde perché Mastella fu indagato per accuse poi rivelatesi infondate”. E questa è già una bella scempiaggine: quando s’indaga non si sa come andrà il processo (e non ditelo a lui, visto il leggendario flop della sua inchiesta su D’Alema e Occhetto per “tangenti rosse”); e l’essere indagato non costringeva Mastella a sfiduciare il governo Prodi. Ma sentite il seguito: “Schlein non capisce che questa riforma gioverebbe anche a loro, nel momento in cui andassero al governo”. E avrebbe giovato anche a B. che “subì numerosi processi” (perché commetteva molti reati), dunque fu vittima di “accanimento” (il numero dei processi è una variabile indipendente dal numero dei reati).
Quindi, separando le carriere, non avremo più ministri indagati. Peccato che la schiforma appena approvata non lo dica: anzi, sganciando i pm dalla cultura dell’imparzialità tipica del giudice, li renderà molto più “giustizialisti” di quanto non si dica che sono ora. E le possibilità che indaghino un ministro saliranno anziché scendere. L’unica spiegazione alla vaccata di Nordio, a parte gli spritz, è che la legge contenga un doppiofondo noto solo a lui: oggi si separano i pm dai giudici per poterli mettere domani sotto controllo del governo. Ciliegina (al liquore) sulla torta: lo “scandalo Palamara” sarebbe “ancora tutto coperto” da un misterioso “coperchio sulla pentola bollente” e andrebbe finalmente “scoperchiato”. In realtà è tutto molto chiaro. E non perché Palamara abbia smascherato qualcuno, ma perché fu smascherato lui (con intercettazioni che Nordio definì “porcherie” e limitò per legge) a trafficare sui capi delle Procure con politici e membri del Csm. Dopodiché Nordio si portò al ministero un bel po’ di toghe del giro Palamara. Per scoperchiare meglio la pentola, si capisce.