repubblica.it, 4 novembre 2025
Fine vita, proposta: assistente spirituale laico per i malati. In Consulta la legge della Toscana
Un assistente spirituale laico, a disposizione dei malati che affrontano un percorso di cure palliative nel fine vita. La Lega ha presentato alla Camera una proposta di legge per una figura che in alcune Asl viene già utilizzata, accanto agli specialisti che seguono i malati. E proprio oggi la Corte Costituzionale si occupa di fine vita, ma riguardo al suicidio medicalmente assistito. Questa mattina, infatti, si svolge l’udienza sul ricorso del governo per conflitto di competenze contro la norma della Regione Toscana che ha dato alcune disposizioni proprio a seguito di una sentenza della Consulta.
"Già presente in Svizzera e Regno Unito”
La proposta è del deputato del Carroccio, Augusto Marchetti, che spiega come l’assistente spirituale sia “un professionista capace di ascoltare, accogliere e accompagnare la persona nelle fasi più difficili del percorso di cura, aiutandola a ritrovare, nella sofferenza, un orizzonte di senso e di serenità». L’idea di una legge “nasce dalla consapevolezza che la dimensione spirituale è un bisogno concreto e riconosciuto della persona, a cui il nostro ordinamento non ha ancora dato una risposta normativa adeguata. In molti Paesi europei, come Svizzera, Paesi Bassi e Regno Unito, l’assistenza spirituale è già parte integrante del sistema sanitario, con figure qualificate e riconosciute. Anche negli Stati Uniti gli spiritual care providers sono membri a pieno titolo delle équipe mediche”.
Chi è l’assistente spirituale
La figura dell’assistente spirituale laico si integra con medici, psicologi e operatori sanitari, “restituendo centralità alla persona e alla sua esperienza complessiva di malattia”, dice il parlamentare leghista. Nella legge è prevista una formazione specifica, in collaborazione con il ministero della Salute e dell’Università, “per garantire una preparazione interdisciplinare, laica e aconfessionale, capace di valorizzare il dialogo tra professionisti sanitari e figure di accompagnamento spirituale”. La proposta di legge è stata fatta, spiega sempre Marchetti, anche con l’aiuto di Padre Guidalberto Bormolini, dell’associazione “Tutto è vita” che, tra l’altro è docente al Master death studies & the end of life dell’Università di Padova e a quello “La gentilezza nella cura” dell’Università di Firenze-Ospedale pediatrico Meyer, oltre ad essere consulente dell’Istituto superiore di sanità. “Un grazie sentito anche a tutte le realtà e ai professionisti del settore che hanno collaborato con competenza e sensibilità alla stesura del testo – dice infine Marchetti – Auspico che questa proposta possa trovare condivisione e sostegno trasversale da tutte le forze politiche”.
L’udienza della Corte Costituzionale
Oggi quindi la Consulta discuterà il ricorso del governo contro la legge sul fine vita approvata nel gennaio scorso dalla Toscana. La norma è stata promossa dall’associazione Luca Coscioni ed è stata seguita da un testo molto simile approvato in Sardegna. “Abbiamo depositato un’opinione scritta a titolo di amicus curiae, per poter essere nel processo, in cui evidenzia come la normativa regionale garantisca diritti fondamentali nel pieno rispetto della cornice costituzionale e del principio di autodeterminazione sancito dalla stessa Corte”, Secondo l’associazione la norma toscana “si colloca pienamente nell’ambito delle competenze regionali in materia di tutela della salute, come stabilito dall’articolo 117 della Costituzione sulla ripartizione del potere legislativo esercitato da Stato e Regioni”.