repubblica.it, 4 novembre 2025
Repubblica Ceca, c’è l’intesa con l’ultradestra: il premier Babis vara un governo in stile Orbán
“Vogliamo un’altra Europa”: le premesse non sono incoraggianti. Il neo premier ceco Andrej Babis ha firmato ieri il contratto di coalizione con due partiti di estrema destra, i Motociclisti e la Spd. Una tappa importante verso la formazione del nuovo governo sovranista ed euroscettico di Praga. Ma il documento denuncia sin dalla frase sull’Europa che la Repubblica Ceca l’intenzione di muovere un passo importante via da Bruxelles per avvicinarsi all’Ungheria di Viktor Orbán e la Slovacchia di Robert Fico. Una mossa dichiarata anche ieri nell’intenzione di cooperare maggiormente con i due leader euroscettici.
Babis e i suoi alleati di governo intendono cancellare l’iniziativa sulle munizioni all’Ucraina – lanciata proprio dalla Repubblica Ceca – e tutti gli aiuti bilaterali e le forniture di armi a Kiev. Finora Praga era stata tra le più convinte sostenitrici dell’Ucraina. Ma dal contratto di coalizione si evince anche che Babis ha intenzione di mettersi in rotta di collisione con Bruxelles e i partner europei sul Patto migratorio, rifiutato in blocco, e sulla fine del motore a combustione e le nuove regole sul Co2. Una guerra dichiarata al Green Deal.
L’unico sospiro di sollievo arriva dalla rinuncia al referendum sull’uscita dalla Ue e dalla Nato che l’estrema destra chiede da anni ma che Babis ha depennato dal programma del nascituro esecutivo che dovrebbe vedere la luce entro metà dicembre. Una decisione presa probabilmente anche per l’esplicito richiamo del presidente della Repubblica Petr Pavel, che ha ribadito più volte che non approverà la nomina di ministri favorevoli all’abbandono dell’Alleanza atlantica e della Ue.
Il governo in fieri annuncia inoltre una politica di “tolleranza zero” sull’immigrazione irregolare e intende avviare la campagna di criminalizzazione delle ong già vista in Russia e in Ungheria. Il primo passo, che Babis e i suoi alleati hanno scritto nel contratto di coalizione, sarà l’obbligo per le organizzazioni non governative a dichiarare i finanziamenti che ricevono dall’estero.
Babis promette anche di abolire il canone radiotelevisivo – una misura che secondo l’ex Commissaria europea Vera Jourova rivela l’intenzione del nuovo governo di destra di restringere la libertà dell’informazione -, di reintrodurre l’età pensionabile a 65 anni e di ridurre le bollette energetiche.
Da oggi cominciano i negoziati tra i tre partiti sui ministeri, ma intanto è già stato concordato che il leader dell’estrema destra Spd, Tomio Okamura, noto per le sue tirate razziste, diventerà il presidente del Parlamento, assumerà dunque la terza carica della Repubblica Ceca.