Corriere della Sera, 4 novembre 2025
Il boom dei reati di strada. L’allarme dei sindaci: «Più poliziotti e risorse»
Quasi due milioni e quattrocentomila reati in un anno, 6.500 ogni giorno. È la fotografia della criminalità in Italia per il 2024 (+1,7% sul 2023), scattata dai dati interforze raccolti dal dipartimento di Pubblica sicurezza del Viminale, pubblicati ieri dal Sole 24 Ore. C’è Milano in testa alla classifica i cui dati, allarmanti proprio alla voce dei reati di strada, sono planati sulle scrivanie degli amministratori pubblici italiani, facendo della classifica una leva istantanea del dibattito politico. Grandi centri sotto i riflettori (7 delle 14 città metropolitane in top ten), con quelle di Milano, Roma e Firenze «teatri» di quasi un reato su quattro (23,5%) tra tutti quelli denunciati.
Si va dai furti (+3% sul 2023), alle rapine (+1,8%), allo spaccio (+3,9%), alle violenze sessuali (+7,5%), alle lesioni a persona (+5,8%). Sono 828.714 le persone denunciate o arrestate in Italia, un aumento del 4% sul 2023, ma in calo rispetto al 2019, con l’anno del Covid a fare da spartiacque.
«Aumentano furti, scippi e rapine nel 2024 – attacca il presidente del M5S, Giuseppe Conte —, aumentano gli sbarchi. E che cosa stanno facendo al governo? Hanno tagliato i fondi a 15 ministeri». Sicurezza e migranti, temi identitari, sono il la per la Lega che, con la vicesegretaria Silvia Sardone, definisce «preoccupante» l’incidenza dei migranti, in particolare clandestini, tra gli arrestati. E sono i sindaci tra i primi a leggere in controluce i dati. C’è chi lo fa chiamando in causa il governo, come fa Sara Funaro, che da Firenze fa muro: «Nonostante i molteplici annunci elettorali il governo continua a non dare nessuna risposta e a fare solo propaganda», dice rivendicando quanto fatto sul territorio, mentre da Roma «niente risorse nella Manovra e non pervenuti gli agenti in più che chiediamo da tempo». Se gli esponenti toscani di FdI sintetizzano che «dove amministra il Pd fiorisce il crimine», l’aumento di reati si registra anche in tutto il Veneto a trazione centrodestra. L’assessore alla Sicurezza di Venezia, Elisabetta Pesce, para il colpo tirando in causa il peso sui numeri dei milioni di turisti, mentre da Vicenza il sindaco dem Giacomo Possamai lancia messaggi a Roma, chiedendo che «nella manovra di bilancio il governo recepisca la richiesta dei sindaci di raddoppiare le risorse». Da Bologna il sindaco pd Matteo Lepore, non ci sta: «L’ordine pubblico è competenza dello Stato, ognuno deve fare la propria parte».
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