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 2025  novembre 03 Lunedì calendario

Perché essere single in Italia non conviene: dagli affitti al cibo, si spende quasi il doppio rispetto a una famiglia

Essere single, in Italia, non conviene. Lo dicono i numeri, che parlano di un costo della vita quasi raddoppiato per le persone sole rispetto alle famiglie. La fotografia economica dei circa 8,8 milioni di single italiani racconta una realtà in cui l’autonomia ha un prezzo molto alto: secondo un’analisi della Coldiretti su dati Istat, il costo della vita per i single è quasi il doppio (+80%) rispetto a quello di un membro di una famiglia media di tre persone.
Il primo campanello d’allarme arriva dal carrello della spesa. In media, una persona che vive da sola spende 337 euro al mese per alimenti e bevande, contro i 220 euro che spende ogni componente di una famiglia tipo. La differenza, spiega Coldiretti, è legata alla mancanza di formati alimentari adeguati per chi vive da solo e al costo maggiore dei prodotti in piccole quantità.
A questo si aggiunge la maggiore tendenza ad acquistare piatti pronti – spesso più costosi – e un inevitabile aumento degli sprechi alimentari. In sostanza, vivere da soli significa anche dover pagare di più per mangiare meno.
Secondo Coldiretti, inoltre, le spese per bollette e trasporti sono più che raddoppiate (+156%) rispetto alla media pro capite di una famiglia di tre persone. Le cause? Gli appartamenti più piccoli, che costano di più al metro quadro, sia in affitto che all’acquisto, e il fatto che tutte le utenze – luce, gas, internet – gravano su una sola persona.
Anche usare l’auto da soli, senza la possibilità di dividere le spese, incide pesantemente sul bilancio. E non va meglio per la salute (+87%) e per i trasporti pubblici (+16%), voci che contribuiscono ulteriormente ad ampliare il divario tra single e famiglie.

Dietro questi numeri si nasconde spesso una realtà meno visibile: non tutti i single lo sono per scelta. L’invecchiamento della popolazione italiana porta un numero crescente di anziani a vivere soli, con difficoltà crescenti nel far fronte alle spese mensili.
E mentre i single devono affrontare questi costi in solitudine, le politiche pubbliche tendono a privilegiare le famiglie numerose, con agevolazioni mirate come il bonus mamme, il bonus bebè o il bonus asili nido. Misure pensate per sostenere la natalità e alleggerire il carico economico dei genitori, ma che finiscono per accentuare la distanza economica tra chi vive in famiglia e chi affronta la vita da solo. Esistono comunque, sebbene meno pubblicizzati, anche dei sussidi per i single.
Il quadro tracciato da Coldiretti rivela dunque una disparità strutturale: in Italia vivere da soli non è solo più costoso, ma anche meno sostenuto.
Tra affitti più alti, bollette indivisibili e nessuna agevolazione dedicata, il “lusso” dell’indipendenza pesa sempre di più sul bilancio dei single italiani. Una condizione che solleva interrogativi su quanto il Paese sia davvero pronto ad accogliere nuove forme di vita domestica e familiare, in una società dove la solitudine non è più un’eccezione ma una realtà sempre più diffusa.