il Fatto Quotidiano, 3 novembre 2025
Ma mi faccia il piacere
Pina Fantozzi. “Travaglio abusa troppo spesso dell’intelligenza degli italiani” (Pina Picierno, eurodeputata Pd, Fin che la barca va, Rai3, 29.10). Quindi lei è fuori pericolo.
Superalcolici. “Schlein e l’arma spuntata di un nuovo Comitato di Liberazione” (Jack Daniel, Dubbio, 31.10). Ma Jack Daniel non sarà il nome de plume di Nordio?
Burini. “Burioni: ‘Addio ai social, stanco di essere una sputacchiera. Impossibile far cambiare idea a un no-vax’” (Corriere della sera, 30.11). “Esco dai social, la scienza non è litigio”, “Senza social per non litigare” (Roberto Burioni, Repubblica, 1.11). E sticazzi non ce lo vogliamo aggiungere?
Senti chi blatera/1. “Renzi: ‘Se la premier perde, dovrà andare a casa’” (Corriere della sera, 31.10). Mica come quei cialtroni che dicono “Se perdo il referendum vado a casa” e sono ancora lì.
Senti chi blatera/2. “Alfredo Mantovano (FdI): ‘I pieni poteri sono quelli dei giudici che bloccano la politica” (Libero, 1.11). Ma tipo quei giudici che fanno i sottosegretari con delega ai Servizi segreti a Palazzo Chigi?
Il terrore. “Referendum, chi parla è perduto. Le toghe pro-riforma: ‘Temiamo rappresaglie’” (Libero, 2.11). Il rischio più terribile è essere scambiate per Nordio.
La direzione. “Pd, ansia referendum. ‘Non appiattiamoci sulla linea dell’Anm. I riformisti chiedono una direzione. Simona Malpezzi: ‘Sono per il No anch’io che ero per la separazione delle carriere. Ma bisogna stabilire come faremo questa campagna” (Stampa, 2.11). Schieratevi per il Ni.
Gli errori. “Il Pd ripete gli errori del Pci con Craxi” (Francesco Damato, Libero, 2.11). Continua a rubare troppo poco.
Giacchette. “Voteremo tutti contro l’emendamento per la separazione delle carriere. Stiamo facendo di tutto per evitare che passi” (Sergio Mattarella, capogruppo Ppi alla Camera dei Popolari, 29.10.1997). “Referendum, il Colle sempre neutrale. Mattarella non si farà tirare per la giacchetta” (Repubblica, 2.11.2025). Non sia mai che lo sospettino di dire ciò che pensa e di difendere la Costituzione.
Giorgia Alcida Palmira. “Meloni studia. È la migliore allieva di Togliatti, come lui è realista. E ha capito, come prima di lei De Gasperi, che il modo migliore di fare la politica interna è fare la politica estera” (Sabino Cassese, Corriere della sera, 28.10). Lo portano via.
I più bei nomi. “Marina Berlusconi icona del sì” (Giornale, 29.10). “Della Loggia, Zanon, Cangini: ecco chi dice sì”, “Al referendum voterò sì alla riforma’, dice Petruccioli”, “Cesare Salvi vota sì” (Foglio, 29, 30 e 31.10), “Da Gaia Tortora a Serena Grandi, la destra cerca testimonial del sì” (Repubblica, 31.10). Ammazza che trust di cervelli: transennate i seggi.
Ballusti. “Sarà anche una coincidenza, ma nel giorno in cui si approva la riforma della giustizia, la giustizia blocca, con motivazioni capziose,il Ponte sullo Stretto” (Alessandro Sallusti, Giornale, 30.10). Quattro balle in tre righe: non è una riforma della giustizia; riguarda i magistrati penali e civili, mentre sul Ponte si sono pronunciati quelli contabili, neppure sfiorati dalla “riforma”; la Corte dei Conti non ha mai bloccato il Ponte sullo Stretto, ma ha negato il visto preventivo di legittimità a una delibera illegittima del Cipess; le motivazioni non sono né capziose né giuste perché non sono state ancora scritte.
I portafortuna. “La dura vita degli imputati difesi da Travaglio: per Davigo, altre condanne” (Foglio, 31.10). Parola del giornaletto che ha difeso Craxi, B., Dell’Utri, Previti, Verdini, Cosentino, D’Alì, Contrada, Sofri, Bompressi, Pietrostefani, tutti finiti in galera oppure in latitanza o ai servizi sociali per non finirci.
Valori bollati. “Raffaele Fitto: ‘In Ucraina è in gioco il futuro dei valori europei’” (Foglio, 27.10). Infatti anche quelli sono sepolti sotto un cumulo di macerie.
Colazione da Tiffany. “C’è bisogno di una colazione politica unita intorno a un progetto” (Arturo Parisi, ex parlamentare Pd, Stampa, 24.10). “A proposito di politica, ci sarebbe qualche cosarellina da mangiare?” (Totò, Fifa e arena, 1948).
Il titolo della settimana/1. “Caso Venezi: l’Argentina contro M5S” (Verità, 28.10). Ma infatti: l’Argentina non ha niente di più urgente.
Il titolo della settimana/2. “I pacifisti a 5 Stelle lasciano senz’armi l’Ucraina” (Libero, 29.10). E tutto da soli.
Il titolo della settimana/3. “La quarta vita di Conte e il pallino di correre per Palazzo Chigi” (Alessandro De Angelis, Stampa, 28.10). Ma infatti: ogni leader che si rispetti ha il pallino di perdere le elezioni.
Il titolo della settimana/4. “Dove nasce l’intolleranza. L’attacco a Fiano (Pd) è il frutto della propaganda di Putin e Hamas” (Fabrizio Cicchitto, Libero, 31.10). Ah, mi pareva che anche lì aveva stato Putin.