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 2025  novembre 02 Domenica calendario

Al Qaeda conquista il Mali. Il primo Paese al mondo governato dai terroristi

Il Mali, la più grande nazione dell’Africa Occidentale, potrebbe diventare tra pochi giorni il primo paese al mondo governato da un’organizzazione terroristica strettamente legata ad Al Qaeda. Le milizie armate del Jama’a Nusrat ul-Islam wa al-Muslimin (Jnim) un gruppo creato nel 2017, stanno per entrare nella capitale Bamako. Le ambasciate rimpatriano il personale, Stati Uniti, Germania, Italia, Regno Unito e Australia raccomandano di non andare nel paese. Tutto è cominciato in settembre, quando la giunta militare guidata da Assimi Goïta ha vietato la vendita di carburante nelle zone rurali del Mali, controllate dallo Jnim. I terroristi hanno risposto attaccando caserme, fabbriche e miniere, e bloccando i camion che trasportavano carburante verso la capitale. I veicoli vengono incendiati, gli autisti sequestrati o uccisi. Il Mali non ha sbocchi sul mare, la benzina e ogni altro prodotto arrivano su strada dalla Costa d’Avorio, dalla Mauritania e dal Senegal. Senza camion ogni attività si ferma. A Bamako non c’è elettricità, le scuole sono chiuse, i supermercati hanno gli scaffali vuoti, un litro di benzina costa 130 dollari americani. Si vive del poco che è rimasto, che finirà la prossima settimana.
IL COLONNELLO
Assimi Goïta guida un governo debole, non in grado di far fronte all’emergenza. Era un colonnello dell’esercito, si è autopromosso generale e si illudeva di essere amico di Vladimir Putin. Ma da Mosca per ora è arrivato solo qualche reparto di mercenari della Wagner, che se ne andranno non appena la situazione precipiterà. Nel 1960 i francesi hanno lasciato il paese e da allora ci sono stati sei colpi di stato. Goïta ne ha organizzati due, nel 2020 e nel 2021, ma ha poi interrotto la cooperazione militare con la Francia e gli Stati Uniti, fidandosi delle lusinghe russe. Ora è alle corde e nessuno lo rimpiangerà, ma l’idea che una nazione di 24 milioni di abitanti, grande quattro volte l’Italia, finisca interamente nelle mani di un gruppo terroristico crea non poche preoccupazioni. Un ex ministro del Mali, anonimo, ha detto al Guardian che «Bamako se ne andrà per prima, poi ci sarà un effetto domino con i paesi del Sahel che cadranno uno dopo l’altro». Ci sono già stati attacchi jihadisti in Niger, in Guinea-Bissau è stato sventato un golpe, i terroristi dello Jnim hanno ucciso un soldato in Nigeria e sono alleati con frange etniche locali, come i Tuareg, i Fulani, i Songhai e i Bambara. Il Mali confina con sette paesi e il confine con l’Algeria è lungo 1.350 chilometri. Il contagio potrebbe estendersi, un movimento che porta la Sharia tra popolazioni oppresse da tiranni corrotti può trovare facilmente proseliti.
UCCISIONI E RAPIMENTI
Lo Jnim è considerato uno dei gruppi jihadisti più letali dell’Africa ed è responsabile anche dell’uccisione di due spagnoli, il giornalista David Beriáin e il fotografo Roberto Fraile, colpiti con l’ambientalista irlandese Rory Young. Ha rapito e poi ucciso Béatrice Stöckli, missionaria svizzera, e nel 2021 il giornalista francese Olivier Dubois. Sequestri a scopo di ricatto, esecuzioni sommarie e azioni criminose hanno spinto il dipartimento di Stato americano a dichiarare nel 2018 il gruppo una Foreign Terrorist Organization, sottoponendolo a sanzioni. Ma tra i contadini e la popolazione rurale del Mali l’opinione è diversa. Lo Jnim è stato molto abile nel navigare tra lo scontento causato da troppi anni di malgoverno. Nelle campagne dove già sono al comando, i terroristi riscuotono le tasse e hanno organizzato tribunali che applicano il diritto islamico per risolvere controversie civili, matrimoniali e commerciali. Molte donne hanno apprezzato le innovazioni introdotte. Se una ragazza è costretta a sposare qualcuno può ora rivolgersi al tribunale che le garantisce il diritto di scegliere. Anche un’antica tradizione del Mali, quella di pagare una somma alla famiglia della donna che si vuole sposare, è stata abolita. Il prezzo era diventato così alto che il numero dei matrimoni tra i giovani era crollato. Le donne hanno anche maggiore protezione contro la violenza sessuale perché i responsabili ora vengono puniti con severità. Rispetto all’indifferenza delle giunte militari per i problemi della gente, molte persone hanno la sensazione di stare meglio di prima.
L’AVANZATA
Ma un paese africano governato dallo Jnim cambia il panorama del terrorismo internazionale. Il Mali contava sull’alleanza con due stati del Sahel, Burkina Faso e Niger, per una moneta e un passaporto comuni, e per politiche economiche e di sicurezza condivise. Ora questo processo si interrompe. La Jihad avanza nel Sahel, ed è sempre più evidente che se le cause all’origine del suo successo non verranno affrontate, sarà difficile fermarla.