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 2025  novembre 01 Sabato calendario

Israele, silurata l’avvocata militare: ha diffuso video degli abusi dell’Idf su detenuti palestinesi

La donna che sta facendo tremare l’esercito israeliano si chiama Yifat Tomer-Yerushalmi, ha 50 anni, tre figli, è una giurista di formazione e ha servito trent’anni nelle Forze armate arrivando fino ai vertici della gerarchia: maggiore generale, è stata fino a ieri l’avvocato militare generale, ovvero il legale più alto in grado delle Israel Defense Forces (Idf).
Si è dimessa, dopo giorni di sospetti, accuse e indiscrezioni, con una lettera consegnata al capo di stato maggiore Zamir in cui si assume la responsabilità per la fuga di notizie che ha svelato gli abusi su un detenuto palestinese da parte di cinque riservisti. Parliamo dell’ormai famigerato video, mandato in onda da Channel 12 nell’agosto 2024, in cui si vedono i militari mentre circondano il prigioniero a Sde Teiman, carcere militare nel deserto del Negev, lo sottopongono a pestaggi e violenze. Il Jerusalem Post, quotidiano vicino alla destra israeliana e non sospettabile di antipatie per le Forze armate, scrive che «secondo quanto riportato» nelle carte dell’inchiesta ancora in corso, tre le accuse c’è anche quella di violenza sessuale: «il detenuto presentava gravi lesioni interne, tra cui costole rotte e lacerazione rettale».
I sospettati furono arrestati nel luglio del 2024, un mese prima della fuga di notizie, ma i fermi scatenarono la furia dell’ultradestra israeliana che fece irruzione nel penitenziario accusando i poliziotti che avevano arrestati i riservisti di voler «screditare l’esercito».
«Ho approvato la diffusione di materiale ai media nel tentativo di contrastare la falsa propaganda rivolta contro le autorità militari incaricate dell’applicazione della legge», ha scritto l’avvocato nella lettera di dimissioni. «Ho dovuto agire in difesa dell’ufficio legale contro una campagna di delegittimazione illegale e falsa. Gli ufficiali dell’avvocatura militare si sono trovati ad affrontare attacchi personali, duri insulti e persino minacce reali. Tutto questo perché abbiamo vigilato sullo stato di diritto nelle Idf». Ora un’indagine è stata aperta anche sulla fuga di notizie e sull’ufficio legale dell’esercito.
L’ex ministro della Difesa Gallant ha accusato Yifat Tomer-Yerushalmi, anche lei sotto inchiesta, di aver mentito per coprire i responsabili del leak: «Le chiesi perché non fossero stati identificati, mi disse che l’indagine era lunga perché decine di persone erano state esposte al video». Il ministro della Difesa Katz si è scagliato contro l’avvocato militare rea di calunniare l’esercito, ma secondo la stampa israeliana le accuse contro i cinque riservisti si basano su prove solide. Semmai, scrive il giornalista di Haaretz Amos Harel, «i critici sostengono che Tomer-Yerushalmi e il suo team abbiano mostrato troppa poca determinazione durante la guerra nell’indagare su ulteriori sospetti di crimini di guerra e abusi nei centri di detenzione e a Gaza».

Testo di placeholder
Sde Teiman è una base militare nel deserto del Negev che è stata trasformata in un centro di detenzione durante il conflitto, ci finiscono i palestinesi arrestati in «detenzione temporanea» anche senza un ordine del tribunale. Diverse inchieste di stampa hanno denunciato abusi e violenze nella base, con i detenuti bendati, picchiati, lasciati senza cure mediche adeguate. Proprio nel giorno in cui scoppia lo scandalo, il ministro della sicurezza, leader dell’ultradestra, Ben Gvir, si fa fotografare in un carcere non identificato, davanti a prigionieri di Hamas stesi a pancia a terra con le mani legate, mentre chiede «la pena di morte per i terroristi».
L’avvocato militare verrà rimpiazzato ma il caso può avere ripercussioni più ampie perché Tomer-Yerushalmi è stata il legale dell’esercito israeliano durante tutta la guerra a Gaza e aveva in carico la difesa dell’Idf dalle accuse per presunti crimini di guerra presso la Corte Internazionale di Giustizia e la Corte Penale Internazionale.
È un tema su cui hanno messo gli occhi anche oltreoceano. Il Washington post ha diffuso in esclusiva i contenuti di un rapporto riservato dell’Ispettore generale del dipartimento di Stato Usa: rivela che unità militari israeliane a Gaza avrebbero commesso “centinaia” di potenziali violazioni della legge americana sui diritti umani, la Leahy, storica legislazione che vieta agli Stati Uniti di fornire supporto di sicurezza a eserciti stranieri che si macchino di gravi violazioni dei diritti umani.