corriere.it, 1 novembre 2025
La Terra assorbe più luce di prima e questo potrebbe accelerare il riscaldamento globale
Esiste una simmetria tra i due emisferi della Terra: riflettono quasi la stessa quantità di luce solare nello spazio. E ciò è strano perché la metà settentrionale possiede più terra, più città e più inquinamento. Ciò dovrebbe portare a una albedo (la quantità di luce riflessa) più alta rispetto alla metà meridionale che invece essendo in gran parte oceanica è più scura e assorbe molte radiazioni. Strano o no che sia, un nuovo studio pubblicato negli Atti dell’Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti d’America, dimostra che tale equilibrio sta scomparendo e questo potrebbe avere effetti dirompenti sul clima. 
Una Terra più scura
Gli autori della ricerca sono gli scienziati del Langley Research Center della Nasa che hanno analizzato 24 anni di osservazioni della missione CERES. Il dato che è emerso è che ora l’emisfero boreale sta assorbendo luce più velocemente di quello australe. Si sta “oscurando”. Questa variazione del bilancio energetico terrestre potrebbe accelerare il riscaldamento climatico, perché se il nostro pianeta, come qualsiasi oggetto, assorbe più luce, aumenta la propria temperatura, mentre se riflette (principalmente radiazione infrarossa, cioè a onda lunga) riceve meno energia e quindi si riscalda meno o addirittura si raffredda. Inoltre, questo mutamento potrebbe alterare le precipitazioni e quindi anche i modelli meteorologici nei prossimi decenni.
Il team ha scoperto che l’emisfero settentrionale sta assorbendo circa 0,34 watt in più di energia solare per metro quadrato al decennio rispetto all’emisfero australe. «Questa differenza non sembra molto, ma su tutto il pianeta, è un numero enorme», ha dichiarato Zhanquing Li, climatologo dell’Università del Maryland. 
Che cosa sta succedendo
Il motivo di questo cambiamento lo ha rivelato una tecnica chiamata analisi della Perturbazione Radiattiva Parziale (PRP), che isola fattori come nuvolosità, luminosità superficiale, aerosol e vapore acqueo dai calcoli sull’albedo per verificare le variazioni ottenute. I risultati hanno indicato tre ragioni principali per l’oscuramento dell’emisfero settentrionale. 
Il primo è la fusione delle nevi e dei ghiacci. Tra gli oggetti più riflettenti, è chiaro che il loro venir meno, causa maggior assorbimento di radiazioni. Il secondo motivo è il calo dell’inquinamento atmosferico, diminuito in aree (tutte nella metà nord) come la Cina, gli Stati Uniti e l’Europa. E siccome la miscela di particelle inquinanti sospese nell’aria riflette le radiazioni del sole, in queste regioni la tendenza è quella dell’oscuramento. «Nell’emisfero australe, sta avvenendo il contrario», sottolinea Norman Loeb, scienziato del centro di ricerca. E con un effetto domino, «poiché il nord si sta riscaldando più velocemente, contiene anche più vapore acqueo», ha continuato Loeb. «Il vapore acqueo non riflette la luce del sole, la assorbe», ha aggiunto. È la terza ragione. 
E le nuvole?
Uno dei risultati interessanti dello studio è ciò che non è cambiato negli ultimi vent’anni: la copertura nuvolosa. Loeb e i suoi colleghi si sono così chiesti se il sistema climatico possa “cercare” un equilibrio compensando con le nuvole, che riflettono le radiazioni (quindi più nuvole nelle aree scure, meno in quelle chiare). In realtà, una risposta non è ancora stata trovata. «Capire le interazioni tra aerosol e nuvole è ancora una grande sfida», ha ammesso Li. «Le nuvole rimangono il fattore dominante che regola il nostro bilancio energetico», ha continuato. Secondo Loeb, «sarà interessante rivedere questa domanda con gli ultimi e migliori modelli climatici in uscita a breve».