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 2025  novembre 02 Domenica calendario

Donald festeggia la notte di Halloween con il party a tema Grande Gatsby. Le critiche: sei come Maria Antonietta

Chi si immaginava addirittura Donald Trump nei panni di un pur attempato Leo DiCaprio è rimasto deluso: alla festa di Halloween organizzata nella residenza di Mar-a-Lago in Florida sul tema del Grande Gatsby (ultima rivisitazione cinematografica anno 2013) il presidente è apparso con il classico completo azzurro e relativa cravatta intonata. Cosa c’entri la storia dell’America anni Venti raccontata nel capolavoro di Francis Scott Fitzgerald con la notte dei morti viventi e il gioco dolcetto/scherzetto non è ben chiaro. Di certo il party sfolgorante con le ballerine in età del jazz è apparso a molti uno scherzetto di dubbio gusto, tenuto conto che contemporaneamente 40 milioni di americani senza più i buoni dell’assistenza pubblica hanno cominciato a saltare non solo il dolce ma il pasto completo.
Che importa, come recitava il refrain della serata a Mar-a-Lago, tra maschi con cappelli a larghe tese e donne con acconciature timidamente anni ruggenti e coroncine nei capelli: «A little party never killed nobody», dal nome di un brano (cantato da Fergie) della colonna sonora del film di Baz Luhrmann con DiCaprio protagonista e Carey Mulligan nei panni di Daisy. In fondo «una piccola festa non ha mai ucciso nessuno». Ci vuole altro, per affamare la gente. E chissà se Trump ha mai letto o se ricorda bene i personaggi e il contesto storico nel quale si colloca la vicenda: nessuno comunica davvero alle feste organizzate da Gatsby, che sono solo «entusiastici incontri tra gente che non si conosceva neanche di nome». Chissà quanto apprezzi o si specchi nella caratura umana di figure chiave come Tome e Daisy: «Non si curavano degli altri, sfracellavano cose e persone per poi ritirarsi nel loro denaro e nella loro indifferenza (...), e lasciavano che altri sistemassero i pasticci che avevano creato».
Più che un’età dell’oro di quelle vagheggiate da Trump, i ruggenti Venti preparavano la notte della Grande Depressione. Sui social il governatore democratico della California Gavin Newsom, tra i possibili candidati alle prossime presidenziali, ha paragonato il festaiolo Trump a Maria Antonietta di Francia e al suo «che mangino le brioches».
Forse The Donald in un simile frangente, con il Paese in pieno «shut down», avrebbe potuto optare per qualcosa di più frugale. O magari chiedere consiglio alla regina indiscussa dei party di Halloween, Heidi Klum, che a New York si è trasformata in Medusa, con una troupe di 35 persone al seguito e il marito Tom Kaulitz che, nel gioco dei travestimenti, per averla guardata è diventato di pietra.
Halloween è Halloween, non solo per i comuni mortali e le star come Ed Sheeran che l’altra notte si è mascherato da Pennywise, il clown cattivo di It. Anche i politici fanno i loro scherzetti. J.D. Vance in tempi di vacche magre e niente buoni pasto ha evitato la festona con i miliardari a Mar-a-Lago (dove a fianco del presidente era seduto un impettito Marco Rubio travestito da segretario di Stato) e si è limitato a postare sui social una foto un po’ truce in cui indossa una parrucca, nella bizzarra versione meme di sé stesso. Si fa per ridere, almeno per una notte: per aver postato un meme simile di Vance, quest’anno, un turista norvegese è stato cacciato dagli Stati Uniti.