il venerdì, 31 ottobre 2025
Ci sono pochi cani guida per ciechi
Il cane è il miglior amico dell’uomo, si dice. Per chi non vede, questo legame è ancora più vero: i cani guida sono spesso compagni di vita indispensabili. Ma il loro percorso di addestramento e assegnazione segue regole talvolta complicate e tempi piuttosto lunghi.In Italia, il diritto delle persone non vedenti di essere accompagnate dal cane nei luoghi pubblici e sui mezzi di trasporto è stato riconosciuto per legge nel 1974, però non esiste invece una normativa che regoli le richieste e le assegnazioni degli animali. «Chi vuole l’ausilio di un cane guida deve prima di tutto ottenere un certificato medicoche attesti non solo la patologia, ma anche l’attitudine psicofisica, per garantire che sia in grado di muoversicorrettamente», spiega Vittorino Biglia, presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti(Ucii), lui stesso nonvedente e da anni accompagnato da un amico a quattro zampe.Il passo successivo è quello di fare domanda a una delle pochissime scuole di addestramento presenti in Italia: quella di Limbiate(Monza), dei Lions; la Puppy Walker e la Scuola Triveneta Cani Guida di Selvazzano (Padova); la Scuola nazionale cani guida per ciechi di Scandicci (Firenze), che dipende dalla Regione Toscana; infine, il centro regionale Helen Keller di Messina, gestito dall’Ucii. Una nuova scuola dovrebbe sorgere a breve anche ad Arpino (Frosinone), sostenuta dai Lions.I candidati vengono convocati per un colloquio d’idoneità e devono poi seguire un corso di autonomia e mobilità, per imparare a interagire con l’animale, cosa non sempre facilissima.I tempi di attesa sono lunghi, «Per Limbiate, per esempio, si parla di circa due anni», spiegaGiovanni Fossati, presidente del Servizio cani guida deiLions. Ogni anno il centro lombardo riesce a formare cinquanta cani, e lepersone in lista d’attesa sono un centinaio. Per Biglia, «avere i cani è un problema, non ce ne sono molti, i tempi di formazione sono lunghi, e spesso molti animali non superano i necessari test». L’addestramento costa circa 25mila euro – costi coperti in genere da i donazioni, fondi nazionali e regionali,come in Lombardia e Friuli-Venezia Giulia – ma l’affidamento a chi ne ha bisogno è gratuito, salvo ovviamentei costi di mantenimento.