repubblica.it, 31 ottobre 2025
Nutella contro la Turchia, la sfida sulle nocciole fa impennare i prezzi. Ferrero ha già un piano B
La Turchia contro la Nutella. È lo scontro che emerge sui mercati tra la Ferrero, produttrice della crema al gianduia più diffusa nel mondo, e i commercianti turchi. Un raccolto più povero di nocciole nel loro Paese, infestato da un insetto puzzolente che ne danneggia la produzione, ha indotto gli esportatori ad alzare i prezzi. L’azienda italiana, che consuma un quarto della produzione globale di nocciole, elemento fondamentale per la Nutella, ha reagito interrompendo gli acquisti dalla Turchia, fino a ora uno dei suoi principali fornitori, avvalendosi come alternativa sulle proprie riserve e su esportazioni da altri Paesi, in particolare Cile e Stati Uniti.
Ma il braccio di ferro, come riporta stamane il Financial Times, non ha calmato i mercati, anche perché gli intermediari internazionali stanno facendo razzia presso tutti i produttori, scommettendo che il maggiore consumatore di nocciole nel pianeta sarà presto costretto a tornare a comprare. “I commercianti locali in Turchia stanno acquistando tutto quello su cui possono mettere le mani, anticipando che la Ferrero tornerà a bussare alla loro porta”, dice al quotidiano della City un agente di borsa londinese, Giles Hacking, “in pratica questa gente sta cercando di ricattare la Nutella”. Commenta Marco Botta, general manager della Ferrero Hazelnut Company, interpellato dal medesimo giornale: “Ognuno fa il suo gioco. Siamo diventati il nuovo Godot dei re delle nocciole turche”. Lasciando capire che toccherà loro aspettare a lungo o addirittura invano.
Di norma, la Turchia raccoglie tra 600 e 700mila tonnellate l’anno di nocciole, quasi due terzi del raccolto mondiale, che è intorno a un milione e 100 mila tonnellate, ma nel 2025 ne raccoglierà meno di 500mila e qualcuno prevede addirittura soltanto 300mila. Un freddo insolito nella regione del Mar Nero e una cimice asiatica soprannominata “sputnik” negli alberi di nocciolo, che emette un odore sgradevole per difendersi da predatori, hanno causato la riduzione del raccolto. Di conseguenza i prezzi delle nocciole sono raddoppiati, da 9 a 18mila dollari a tonnellata.
Ma Botta smentisce che la Ferrero sarà costretta a comprare dai turchi a prezzi rialzati: “Per quest’anno abbiamo una copertura sufficiente, non abbiamo fretta di rifornirci”, dice al Financial Times. Da due decenni la Ferrero persegue una politica di diversificazione delle sue fonti di nocciole, sviluppandone la produzione in Cile, in America, in Serbia e in Italia. “Ci dà la capacità di gestire anni come questo”, afferma il manager.