repubblica.it, 31 ottobre 2025
Siti porno, sbarramento dal 12 novembre per 48 portali: “Dimostrate la maggiore età per entrare”
Entrare in un sito porno senza ostacoli, con un paio di clic, dichiarando da soli di essere maggiorenni anche quando la maggiore età non c’è. Dal 12 novembre 2025, l’accesso libero e sulla fiducia a un sito porno non sarà più possibile in Italia.
Il navigatore – interessato ai video o alle foto di un sito a luci rosse – si troverà di fronte a uno sbarramento. In prima battuta, quarantotto siti (tra i più popolari) saranno obbligati a impedire l’ingresso nelle loro pagine web. L’utente verrà indirizzato verso un altro sito – di identificazione – che farà capo a un soggetto terzo, indipendente e di comprovata autorevolezza.
L’elenco
I portali colpiti dal provvedimento dell’Autorità sono: Pornhub, Youporn, Redtube, Stripchat, Xnxx, Xvideos, Xvideos Red, Cameraboys.com, Maturescam.com, Mycams.com, Mytrannycams.com, Porndoelive.lsl.com, Pornhdlive.com, Joyourself.com, Livejasmin, Liveprivates.com, Livesexasian.com, Lsawards.com, Lsl, Pornhdlive.com, Superporno (Canalporno) Pichaloca, Porn300, Porndroids, Faphouse, Jacquie Et Michel, Olecams, Onlyfans, Xfree, Xhamster, Tiava, Lupoporno, Ixxx, Tubegalore, Gaymaletube, Porn.com, Solo Porno Italiani, Cam4, Pornzog, Hentai – Ita, Giochi Premium, Cam4, Xhamster Live, Clip4sale, Chaturbate, Bang, Tnaflix e Tukif.love.
La riservatezza
A chi invece sta usando il proprio cellulare, il sito porno chiederà di scaricare un’applicazione di identificazione. Che farà capo anch’essa a un “soggetto terzo indipendente e certificato”. Il sito di identificazione, come anche la app, chiederà all’utente di dimostrare la sua maggiore età. Il processo non porta ad acquisire nome e cognome, la cui privacy è tutelata con l’anonimato.
Ma l’età verrà accertata per evitare che un minore possa entrare. Solo a quel punto la persona, se identificata come maggiorenne, potrà entrare nel sito. Il processo per accertare il requisito dell’età dovrà essere ripetuto ad ogni accesso.
Il decreto Caivano
L’intera procedura è stata definita, dopo mesi di lavoro, dal Garante AgCom, che dunque dà piena attuazione alle norme europee di garanzia e al decreto Caivano.
Nella lista dei 48 soggetti “con sbarramento” ci sono sia siti pornografici (che creano da soli la galleria di video o foto a luci rosse); e sia piattaforme di condivisione, dove sono gli utenti comuni a immettere i contenuti hard.