Il Messaggero, 30 ottobre 2025
I furti nelle abitazioni. Aumentano gli italiani che hanno una pistola
Circa 14 milioni e mezzo di italiani (il 28,6% del totale) ha subito almeno una volta nella vita un furto in casa, 8 milioni (16,1%) sono stati vittima di un tentativo non riuscito e 4 milioni e mezzo (8,7%) lamentano di aver subito un atto di vandalismo ai danni della propria abitazione. L’88,8% ritiene che la sicurezza sia una sfida collettiva cui contribuiscono lo Stato, le aziende private e i cittadini, l’88,9% ha almeno un dispositivo a protezione dell’abitazione e il 64,1% in futuro pensa di investire di più nella sicurezza domestica. È quanto emerge dal quarto rapporto dell’Osservatorio Censis-Verisure sulla Sicurezza della casa, intitolato “La sicurezza al servizio degli italiani”, realizzato con il contributo del Servizio analisi criminale del ministero dell’Interno. Ma soprattutto emerge che quasi 5 milioni di italiani ha un’arma da fuoco in casa e potrebbe utilizzarla.
I NUMERI
Nel 2024, in Italia, sono stati denunciati 155.590 furti in casa (+5,4% rispetto al 2023) e 1.891 rapine (+1,8% rispetto al 2023). Ma sopratutto emerge che, a fronte dell’incremento dei dati, aumenta la paura. Anche se nei primi sei mesi del 2025 si è registrata una flessione. Il furto in casa è di gran lunga il reato che gli italiani temono maggiormente di subire, almeno per il 59% degli intervistati, mentre lo scorso anno erano il 48%. Il trend positivo dei primi sei mesi di quest’anno registra una diminuzione di furti dell’8,6 % rispetto allo stesso periodo del 2024 (sono stati 61.555), così anche le rapine, scese dell’11,6%.
LA SICUREZZA
L’88,8% degli italiani pensa che la sicurezza sia una sfida collettiva, alla quale contribuiscono lo Stato, che è il perno centrale, le aziende e i privati cittadini e l’84,9% della popolazione pensa che avere dispositivi di sicurezza faccia vivere meglio e stare più tranquilli. L’88,9% degli italiani ha già almeno un dispositivo in casa, il 67,8% ne ha più di uno e il 64,1% pensa che nel futuro destinerà maggiori risorse alla sicurezza domestica. Fondamentale è la porta di ingresso: il 65,3% ha la porta blindata, il 35,1% il videocitofono, l’11,1% ha la serratura elettronica, l’87% non apre mai la porta agli sconosciuti, il 67,1% chiude a chiave anche se è in casa. Quando è fuori casa per vacanze, il 69,2% della popolazione evita di utilizzare i social per pubblicare foto e informazioni, il 53% avvisa i vicini e il 45,6% chiede a qualcuno di simulare la presenza. Infine, il 17,1% rinuncia alle vacanze per non lasciare la propria casa incustodita. Mentre il 59,7% della popolazione sarebbe interessato a dotarsi di un sistema di allarme, ma è convinto che costi troppo, con percentuali che arrivano al 70,9% tra i meno abbienti, e il 60,5% degli italiani non conosce l’esistenza del bonus sicurezza.
LE ARMI
Quasi 5 milioni di italiani ha un’arma da fuoco in casa e potrebbe utilizzarla. Si tratta di un’ipotesi che non è così improbabile, se si considera che il 52,2% degli italiani pensa che dovrebbe essere consentito dalla legge sparare a un ladro che è entrato in casa per rubare (78,8% tra chi ha già un’arma da fuoco) e il 20,4% della popolazione sarebbe favorevole a rendere più semplice l’acquisto di armi (valore che è del 41,9% tra chi già possiede un’arma). Inoltre, il 50,9% degli italiani ritiene che i cittadini dovrebbero organizzarsi in ronde e partecipare attivamente al controllo del territorio. Ma l’avvocato Cesare Gai, segretario delle Camere penali di Roma, mette in guardia: «Per utilizzare l’arma ci deve essere un rapporto di proporzionalità tra offesa e difesa. Le modifiche al codice penale hanno espressamente previsto che si configura la legittima difesa, nei casi della violazione del domicilio, quando sussista una minaccia per l’incolumità propria o altrui. O il pericolo di aggressione anche ai beni. Ma questo significa che non deve esserci desistenza, cioè se un ladro sta scappando non si può sparare».
Su base provinciale i territori più estesi e con un numero maggiore di residenti sono quelli che contano un numero più alto di furti in casa. Roma con la sua provincia è prima in Italia con 12.537 denunce per furti in abitazione nel 2024 (solo nella Capitale sono stati 8.699). Al secondo posto Milano, con 3.152 furti in casa, 23,1 per 10 mila residenti.