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 2025  ottobre 29 Mercoledì calendario

Soap opera Trudeau: Justin flirta con la popstar Katy Perry, mentre sua madre preferiva i rocker tipo Rolling Stones

“Sì, ho passato la notte con i Rolling Stones, ma abbiamo solo fumato marijuana e giocato a dadi”.
Toronto, 4 marzo 1977.
È il sesto anniversario di matrimonio della socialite Margaret Sinclair e di Pierre Trudeau, premier liberale del Canada. Invece di festeggiare con il marito – che ha trent’anni più di lei – la signora decide di intrufolarsi nel backstage dei due concerti “segreti” della band al locale El Mocambo, in Spadina Street. Gli Stones sono in città per registrare un album dal vivo, nessuno deve sapere dei loro piani: pubblico di 300 fan scelti con il contest di una radio, Mick & C. nascosti dietro il nome fittizio The Coachroaches, presunto gruppo d’apertura per gli April Wine. Maggie è in sala (ci sarà anche la sera successiva), si scatena sulle note di Honky Tonk Women: che barba l’etichetta, la politica, la vita ingessata. Esauriti i bis organizza un party nella propria suite, la 319, all’Harbour Castle Hilton. L’appartamento adiacente è occupato da Jagger, il resto del clan Stones alloggia dieci piani più su. Scoppia lo scandalo.
Avanti veloce, ottobre 2025.
Dopo una serie di avvistamenti in yacht al largo della California e al ristorante, la popstar spaziale Katy Perry e l’ex primo ministro canadese Justin Trudeau ufficializzano la propria love story entrando mano nella mano al Crazy Horse di Parigi per festeggiare il 41° compleanno di lei, attualmente alle prese con un tour di 81 date che la vedrà all’Unipol Arena di Bologna il 2.11. Artista da 116 miliardi di stream, un Half Time del Superbowl nel curriculum, un volo suborbitale grazie a Bezos. Single dopo la rottura con l’attore Orlando Bloom, così come è libero Justin, separato da due anni dalla moglie Sophie: dopo dieci anni alla guida del Canada, arriva anche per il 53enne rampollo Trudeau il tempo della piacioneria. Fanculo le pastoie governative, alziamo il volume della musica. A Justin piace il pop: a fianco della figlia Ella-Grace lo avevano visto cantare a squarciagola Firework in uno degli show di Katy. Mamma Margaret amava invece il rock trasgressivo. Buon sangue non mente: anche sul versante paterno. Non certo un adone, Pierre era un tombeur de femmes niente male. Prima di sposarsi, aveva coltivato una relazione appassionata con Barbra Streisand, che lo accreditava di “un fascino magnetico, tra Marlon Brando e Napoleone”. Più tardi nella sua vita arriveranno le liaison con le attrici Kim Cattrall e Margot Kidder. Justin nasce nel 1971, dieci mesi dopo le nozze con la 23enne Maggie. Che ha un carattere troppo flower power per sacrificarsi ai protocolli di Ottawa. Sei anni dopo, la crisi è alle porte, ma ancora nessuno ne sa nulla. O meglio: gli elettori devono essere tenuti all’oscuro delle inquietudini di Mrs. Trudeau, con i servizi di sicurezza a monitorare la situazione.
27 febbraio 1977.
Gli Stones sbarcano a Toronto per i due show a El Mocambo, c’è da rinforzare il primato di vendite nelle Americhe. All’aeroporto, qualcuno controlla le valigie di Keith Richards e della compagna Anita Pallenberg. I cani annusano. Una volta approdati al solito Harbour Castle Hilton, 15 agenti della polizia a cavallo arrestano il chitarrista per possesso di 22 grammi di eroina, quantità sufficiente per imputargli il traffico di droga. La pena, in caso di colpevolezza, va dai 7 anni all’ergastolo. Anche Anita finisce nei guai. Richards viene rilasciato dietro una cauzione di mille dollari, il progetto discografico – che confluirà in due album dal vivo (il classico Love you live a forti tinte blues e il recente Live at El Mocambo 1977) è salvo. Mick gestisce dalle retrovie il garbuglio: peccato che sul capo di Keith cada una seconda accusa, per detenzione di cocaina. Hanno voluto incastrare il pesce facile? È un messaggio agli Stones perché stiano alla larga dalla first lady? Diamine, ogni volta che una signora altolocata volteggia con loro, finiscono in gattabuia. Come negli anni 60, quando una loro devota ammiratrice era la principessa Margaret (d’Inghilterra).
Il terzo incomodo.
Trump sostiene che “Maggie Trudeau si scopò tutti i Rolling Stones”. Tutti? Lei, nella sua autobiografia, ha negato. Di certo non Charlie Watts, che all’epoca disse: “Non vorrei mai che mia moglie ronzasse attorno a noi”. Keith, che si districò dall’incubo giudiziario con la mite condanna a uno show di beneficenza per i ciechi, ammicca e stop. Mick tace. Allora chi passò quelle notti vertiginose con la groupie ultrachic? L’altro chitarrista Ron Wood, compagno di merende di Richards. Che nelle sue memorie ha ammesso: “A Toronto, malgrado mi consigliassero prudenza, io e questa amabile brunetta passammo tutto il tempo possibile insieme, pur sapendo che non avremmo avuto un futuro. Era la più giovane first lady del pianeta”. Il Toronto Star titolò: “Come on, Maggie!”. Sesso, droga, r’n’r e dadi. Lei volò immediatamente a New York per una session fotografica con Richard Avedon e mandò a quel paese i giornalisti che la assediavano. Wood, di soppiatto, la raggiunse al Plaza. L’ufficio stampa del primo ministro provò a insonorizzare il fracasso mediatico, la facciata coniugale resse fino al divorzio nel 1984. Ma nel ’79, la notte in cui Pierre perse le elezioni, Margaret ballava sfrenatamente allo Studio 54, che frequentava con Andy Warhol. Tra le sue avventure: Leonard Cohen, Ryan O’Neal, Warren Beatty, Jack Nicholson, Ted Kennedy. Trudeau si consolò, dicono, con Bianca Jagger. Fu vendetta, e dannatamente rock’n’roll.