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 2025  ottobre 28 Martedì calendario

Sfida in musica al Cremlino la Generazione Z va in piazza cantando le canzoni proibite

Un giorno sulla Prospettiva Nevskij. L’ultima “rivoluzione russa” è iniziata così. Da mesi la band StopTime suonava nella strada più iconica di San Pietroburgo canzoni pacifiste di artisti ribelli costretti all’esilio. I loro video virali su TikTok avevano accresciuto il loro seguito. Il 16
ottobre l’ultimo concerto. Un centinaio di giovani aveva intonato a squarciagola versi oramai proibiti insieme alla cantante del gruppo Diana Loginova, in arte Naoko. Di fatto una protesta, l’ultima possibile. In un Paese dove chi critica l’offensiva in Ucraina o la chiama semplicemente “guerra” rischia il carcere, persino una canzone può suonare come una ribellione.
È quello che è successo ai musicisti di StopTime. Sono stati accusati di aver organizzato un "raduno di massa” e condannati a 12-13 giorni di detenzione amministrativa. Naoko, diciott’anni appena compiuti, è stata indagata anche per “discredito dell’esercito” per aver eseguito due brani messi all’indice dalle autorità: Svetlaja Polosa (Striscia di luce) del rapper Noize Mc e Ty Soldat (Tu sei un soldato) della cantautrice Monetochka. Il suo fascicolo si èriempito delle denunce dei cosiddetti “blogger Z”, autoproclamati patrioti che hanno chiesto che venisse punita. Ora Naoko rischia un processo penale e anni di carcere. Da allora le proteste, spontanee seppur isolate, si sono moltiplicate. Non accadeva dai primi mesi del
2022.
Protagonista la Generazione Z. Dove la “Z” diventata il famigerato simbolo della cosiddetta Operazione militare speciale in Ucraina sta invece a indicare la generazione dei giovani nati tra il 1995 e il 2009, i “nativi digitali” che non hanno mai conosciuto una Russia senza VladimirPutin, non hanno mai s perimentato l’illusione della democrazia e non hanno mai preso parte neppure al più isolato raduno. E che ora invece hanno trovato la loro voce grazie alla musica e a TikTok. Decine di giovani musicisti hanno iniziato a eseguire le canzoni incriminate e contestate alla band StopTime, prima in casa, poi in strada, e a pubblicare le loro performancesul social targandole con l’hashtag #SvaboduNaoko, Libertà per Naoko, e ottenendo fino a un milione di visualizzazioni.
I loro gruppi preferiti sono stati bollati come “agenti stranieri”, banditi dai palchi e infine costretti a fuggire. Noize MC e Monetochka sono emigrati a Vilnius in Lituania, la punk band Pornofilmy a Tbilisi in Georgia. Ma i giovani continuano a far vivere le loro canzoni. Benché
siano state messe al bando dalle autorità. Come Kooperativ Lebedinoe ozero, “La cooperativa del Lago dei cigni”, brano di Noize Mc che allude al tentato golpe del ‘91 quando la tv trasmise il balletto “Il lago dei cigni” e dunque alla caduta di Putin. Una “lista nera” che nel 2024
conteneva 79 voci.
È così che cantare i testi messi all’indice è diventato un atto politico. L’artista Evgenij Mikhailov, nome d’arte “Zhenka Radost”, si è esibito nella canzone rap vietata accompagnato da un amico mascherato da T-Rex che teneva in mano il cartello “Anche i dinosauri sono per la
libertà”. È stato arrestato e condannato a 14 giorni di detenzione amministrativa per “teppismo e linguaggio osceno”. A Mosca la polizia ha fermato un minorenne, in arte BeDeHo, mentre si esibiva al laghetto di Chistye Prudy. A Perm le autorità hanno interrotto il concerto di un
gruppo che aveva intonato brani di Noize MC e Pornofilmy invitando la folla a «non cantare
materiale proibito».
L’algoritmo di TikTok ha però amplificato il movimento. E i filmati delle performance condannate sono iniziate a comparire anche nelle bacheche degli utenti non interessati alla politica. I giovani non potranno più ascoltare i loro cantanti preferiti dal vivo, ma hannoscoperto che una chitarra e un telefono bastano per sfidare le autorità. Non senza timore. «È la mia prima rivolta, ho un po’ paura», ha confessato qualcuno. Altri invece hanno commentato:
«Siamo figli di Pushkin, siamo contro le autorità». Oppure: «Se Pushkin fosse ancora vivo, anch’egli verrebbe chiamato agente straniero».
Nel fine settimana un centinaio di attivisti si sono radunati davanti alla sede dell’amministrazione presidenziale per presentare una petizione per il rilascio di Naoko e dei
musicisti della band StopTime. Sono stati tutti filmati da “volontari” pro-Cremlino che hanno gridato: «Siamo per Putin». Uno scontro che corre sui social. Ma resta un’inedita seppur marginale sfida. «Gli artisti di strada terrorizzano le autorità», ha commentato lo scrittore
Mikhail Zygar. «Aggirano il controllo dello Stato su locali, sponsor e licenze. Cantano direttamente ai passanti, ai russi comuni che potrebbero non sapere nemmeno che la musica
di protesta esiste ancora. Per il Cremlino, è una magia pericolosa: un promemoria che la libertà, una volta ascoltata, è contagiosa»