Il Messaggero, 27 ottobre 2025
Caro montagna, per lo skipass si paga fino a 86 euro al giorno
«Siamo a Cortina, mica a Lourdes, vabbè che faccio miracoli, ma non esageriamo!». Diceva così Jerry Calà nel noto film “Vacanze di Natale” del 1983. Sono passati più di quarant’anni, ma lo stesso potrebbero dire oggi gli italiani per la prossima stagione sciistica in montagna, che si apre a scaglioni da questa settimana fino a inizio dicembre tra Alpi e Appennino. Per lo skipass, infatti, quest’anno si pagherà fino all’8% in più rispetto a dodici mesi fa. Tradotto: vuol dire che un biglietto giornaliero di accesso agli impianti arriverà a costare fino a 86 euro a persona. E per un abbonamento stagionale si sfioreranno i 1.800 euro per singolo sciatore. In quattro anni, dal 2021 a oggi, l’aumento arriva fino al 38%.
A calcolarlo è l’associazione dei consumatori Assoutenti, che fa notare come i rincari riguardino in realtà ogni aspetto della settimana bianca. Bisogna infatti considerare anche il costo crescente (circa un +20% negli ultimi anni) del noleggio dell’attrezzatura da neve (dagli sci e gli scarponi a casco e racchette) e per le lezioni di sci o snowboard. Ma anche i prezzi in salita di strutture ricettive e ristoranti in quota (cresciuti fino al 36% dal 2021 a oggi). Così, nella scorsa stagione, gli italiani sulla neve sono scesi di un milione e di ben quattro milioni dal 2023 a oggi. Quest’anno si attende un nuovo calo.
IL BALZO
Nell’Alto Sangro, in Abruzzo, gli operatori degli impianti vanno verso nuovi rincari, che si sommano a quelli degli scorsi anni. Nel 2021 a Roccaraso, una delle località simbolo degli Appennini, un biglietto giornaliero per adulti in alta stagione costava 47 euro. Lo scorso anno era arrivato a 58 e per questa stagione potrebbe essere attorno ai 60 euro (i listini ufficiali verranno pubblicati a giorni). Il rincaro in quattro anni è di circa il 25%.
Supera il 30%, invece, l’aumento di prezzo per l’abbonamento stagionale, passato da 580 euro a oltre 755 per gli adulti senza sconti. I prezzi esatti di quest’anno, invece, sono già noti per Ovindoli, la cui stagione sciistica partirà a metà dicembre. Per un biglietto giornaliero si pagherà fino a 46 euro a persona in altissima stagione. Nel 2021 non si superavano i 35 euro (il 31% in meno).
I prezzi, ovviamente, sono ancora più alti sulle Alpi nel Nord Italia. A Livigno (Lombardia), ad esempio, il biglietto dello skipass per un adulto, in alta stagione, costerà l’8,3% in più rispetto allo scorso anno. Il costo crescerà invece del 3,6% negli impianti Dolomiti Superski e in quelli di La Thuile (tra Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia), del 3,3% a Cervinia e del 3% a Courmayeur (entrambi in Valle d’Aosta). L’abbonamento stagionale sarà quindi più caro del 3,8% negli impianti della Valle d’Aosta, del 2,6% sulle Dolomiti e dell’1% a Livigno. Per un biglietto giornaliero si spenderanno dai 58 euro di La Thuile, uno dei più rinomati comprensori sciistici italiani, ai 72 euro di Livigno, arrivando agli 86 euro degli impianti Dolomiti Superski. Per gli abbonamenti stagionali la spesa varia dai 965 euro ad adulto di Livigno ai 1.788 euro della formula che unisce la Valle d’Aosta a Zermatt, in Svizzera.
L’aumento maggiore dei prezzi giornalieri è a Livigno (dai 52 euro del 2021 agli attuali 72 euro, un rialzo del 38,5%). A Bormio il biglietto, nello stesso periodo, è rincarato del 30,4%, mentre a Courmayeur è salito del 23,2%. L’abbonamento stagionale in Valle d’Aosta e il pass per 24 ore nelle Dolomiti Superski è quindi salito del 28,4%.
LE CAUSE
I prezzi invernali di alberghi e alloggi hanno poi subito in quattro anni incrementi medi del 26% in Valle d’Aosta, del 32,8% nelle località di montagna del Veneto e del 36% in quelle dell’Alto Adige. I servizi legati alla ristorazione sono invece rincarati del 15,7% in Valle d’Aosta e del 26% nelle province di Bolzano e Belluno.
Secondo gli operatori, dai gestori degli impianti agli albergatori, gli aumenti sono stati influenzati da fattori come l’incremento dei costi energetici, le spese di manutenzione e la crescente domanda di attrezzature di alta qualità. Eppure l’inflazione media accumulata dal 2021 a oggi è inferiore al 20%.
All’interno ci sono aumenti variabili e molto diversi tra loro, ma comunque si registra uno scarto del 18% rispetto a quel 38% in più sullo skipass. «I nuovi rincari applicati dagli operatori turistici – denuncia il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso – appaiono del tutto ingiustificati e inaccettabili, sia perché l’inflazione in Italia è sotto controllo, sia perché le tariffe energetiche, che nel 2022 avevano aggravato i costi a carico dei gestori degli impianti, sono tornate alla normalità. I prezzi e le tariffe sono aumentati al punto tale da spingere una consistente fetta di cittadini a rinunciare del tutto alla classica settimana bianca».